I tubi del teleriscaldamento posizionati da Amga a ridosso delle pareti della Torre Colombera di Legnano dovranno essere rimossi. Lo ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Marco Bianchi durante l’ultimo consiglio comunale, dopo che nelle scorse settimane la comparsa delle tubature aveva fatto discutere in città e aveva portato alla presentazione di due interrogazioni da parte della lista Toia, intenzionata a vederci chiaro sulle motivazioni dell’intervento e sui vincoli imposti dalla Soprintendenza a tutela del monumento.

Oggi inglobata in una corte lombarda tra corso Garibaldi e via Del Gigante, la Torre Colombera è stata infatti edificata a metà del ‘400 come casa di caccia della famiglia Lampugnani e deve il suo nome a quello che era uno degli impieghi classici di questo tipo di strutture in passato, ovvero l’allevamento di colombi. Fu Guido Sutermeister ad accorgersi nel 1934 che le pareti dell’edificio erano un tempo decorate da affreschi ormai quasi del tutto scomparsi. I resti delle pitture vennero inizialmente staccati dalle pareti, per poi essere ricollocati nella Torre Colombera dove originariamente si trovavano insieme ad altri affreschi provenienti da palazzi rinascimentali legnanesi demoliti tra gli anni ’30 e gli anni ’70 del XX secolo.

Un piccolo gioiello, insomma, per una città come Legnano che tra le sue vie custodisce storia da vendere, che però da qualche settimana era di fatto “intubato” e ora dovrà essere riportata al suo stato originario. «Si parla di un intervento di Amga per l’allacciamento di un condominio di corso Garibaldi alla rete del teleriscaldamento – ha spiegato l’assessore alla partita rispondendo alle interrogazioni della civica di centrodestra -. Quando la società deve effettuare questo genere di lavori, viene presentato come previsto un progetto di fattibilità, sottoposto agli uffici nel 2022. Lo studio preliminare, però, non prevedeva il passaggio a ridosso delle facciate della Torre Colombera. Gli uffici comunali hanno proceduto ad un sopralluogo congiunto con i responsabili di Amga a gennaio 2023 e, appurato che la realizzazione non è conforme a quanto presentato in fase di progetto di fattibilità, ha notificato una contestazione ad Amga con intimazione alla rimozione della condotta a ridosso della Torre Colombera, pena l’apertura delle procedure sanzionatorie che sono previste dal codice dei beni culturali. L’edificio è soggetto a vincolo monumentale pertanto ogni tipo di intervento che interessi il fabbricato deve essere preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza».

«Vedendo i due tubi del teleriscaldamento che passano sulla facciata di una torre vincolata del 1400, mi chiedo come sia stato possibile anche solo far allestire il cantiere ad Amga – ha replicato il capogruppo della civica Francesco Toia, preannunciando l’intenzione di chiamare in causa la Sorpintendenza -. Che poi ci siano voluti mesi per capire che una cosa del genere non si poteva fare, mi fa infuriare ancora di più. Dopo un intervento di questo tipo, la torre dovrà essere riportata allo stato precedente: bisogna rigenerare il danno fatto alla Torre Colombera e sanzionare i responsabili di questo sfregio». Toia, peraltro, ha anche stigmatizzato il rischio di un allungamento dei tempi per l'”estubazione” della torre visto che l’operazione comporterà un temporaneo stop al riscaldamento del condominio.