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Masini, Guccini e Mogol sessisti come Bello Figo, riscoppia il caso del District Festival a Legnano

In consiglio comunale severo attacco all'assessore Bragato che rivendicava la bontà della scelta fatta sul contestato artista. La maggioranza ha schierato in campo quasi tutte le consigliere per un confronto ancora una volta robusto nei contenuti

Bello Figo al centro Salici di Legnano

A distanza di quasi due mesi dal concerto estivo al Centro Salice di Legnano, il “caso Bello Figo” è tornato alla ribalta del consiglio comunale. L’ha riportato una mozione, protocollata il 5 settembre scorso dalla Lega e Lista Toia, nella quale i promotori chiedevano al sindaco e alla giunta “a prendere formalmente le distanze dall’iniziativa”.  Abbiamo così rivisto un film già visto, con la minoranza impegnata a contestare fermamente la decisione dell’amministrazione comunale di aver finanziato un evento con un artista che fa della volgarità e della oscenità la sua qualità preferita e la maggioranza a difendere una scelta proposta dal mondo giovanile, perchè simbolo di una musica provocatoria ma non offensiva e neppure censurabile.

Il dibattito è stato anche abbastanza moderato nei toni, ma robusto nei contenuti. Così, da una parte, la maggioranza è arrivata a definire sessisti anche autori come Masini, Guccini e Mogol, per alcune frasi contenute in qualche loro testo. Dall’altra parte, in particolare Daniela Laffusa (Lega), si è invocato, dovesse esserci un rimpasto di giunta, il cambio dell’assessore alla cultura Guido Bragato, soprattutto dopo la sua dichiarazione con la quale ha rivendicato la bontà della decisione adottata. In mezzo, l’attacco di Pinuccia Boggiani (Partito Democratico) all’opposizione per l’oltraggio verso le panchine rosse dove erano stati affissi manifestini con le canzoni di Bello Figo, ma anche quello di Letterio Munafò (Forza Italia) rivolto alle donne della maggioranza, definite “soldatine che obbediscono ai comandi del sindaco”. Ha rincarato la dose ancora Laffusa: “Voi la pensate esattamente come noi, ma per ordini di partito vi esprimete in maniera diversa. Ne sono certa”.

Bocciata la proposta di Federico Amadei (gruppo misto) per una discussione preventiva in sede di commissione quando si dovrà decidere su eventi, patrocinati dal Comune, con artisti contradditori, è stato Franco Brumana (Movimento dei cittadini) a porre l’accento su una scelta definita “sbagliata e diseducativa” e che al posto di una mozione sarebbe stato preferibile proporre un ordine del giorno di censura all’amministrazione: “Avreste fatto meglio ad ammettere l’errore per una assenza di proposte culturali – il suo commento all’operato di Radice e C.-. L’atteggiamento delle donne del PD è stato quello di arrampicarsi sugli specchi. La cosa peggiore è stata però la scarsa qualità artistica del cantante e che questa sia stata proposta dal Comune. Ma, questo è stato anche un evento strumentalizzato a fine elettorali”.

Nella votazione, mozione respinta con i 13 voti di maggioranza e di Brumana; a favore Forza Italia, Lega, Lista Toia e Fratelli d’Italia, con 9 voti.

Successivamente, respinte anche le due mozioni della Lega “per la concessione gratuita spazi comunali associazioni di volontariato” e quella sulla “tariffa puntuale”. In questi casi, però, il risultato di 12 contrari e 10 favorevoli è stato abbastanza insolito per il ridotto scarto a vantaggio della maggioranza.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Ottobre 2022
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