Quantcast

Viveva con i proventi di furti e rapine, sequestrati a Legnano case e conti correnti a una trentenne

La 30enne destinataria del provvedimento vanta una carriera delinquenziale progredita nel tempo. I beni risultavano intestati al compagno che le faceva da prestanome

Polizia di Stato Legnano

Ricettazione, furti in abitazione e rapine. Con il provento di queste attività illecite, secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato di Legnano, una 30enne sarebbe riuscita a mantenere, in maniera agiata, se stessa e la sua famiglia in questi ultimi anni. A fronte delle indagini eseguite i poliziotti della Divisione Anticrimine di Milano, hanno eseguito un sequestro preventivo di case e conti correnti una 30enne (una cittadina italiana) pluripregiudicata.

Come precisato in una nota emessa dalla Questura di Milano, la proposta presentata dai poliziotti legnanesi al Questore di Milano è stata accolta dal Tribunale di Milano, Sezione Autonoma Misure di Prevenzione. Il Tribunale ha poi disposto il sequestro, eseguito dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano con il supporto del Commissariato di Legnano, di un monolocale e di un appartamento di 5 vani con annessi box e cantina, intestata al convivente 31enne, e del deposito bancario.

Secondo gli accertamenti effettuati dagli agenti la 30enne destinataria del provvedimento vanta una carriera delinquenziale progredita nel tempo. I poliziotti hanno ricostruito il passato della donna: le prime condanne dal Tribunale per i Minorenni di Milano sono relative a fatti compiuti nel 2007 (ricettazione, tentata rapina e furto in abitazione tentato in concorso) a cui sono seguite sentenze di condanna dai Tribunali per i Minorenni di Torino, Bologna e Firenze per furti in abitazione. Pluricondannata per lo stesso reato fino al 2018, la donna fu arrestata nel 2017 in  esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Pretura di Tiergargen nel 2014 perché gravemente indiziata di otto furti in appartamento di denaro e gioielli d’oro del valore di circa 70.000 euro commessi nella zona di Berlino.

Dagli accertamenti è poi emerso che le unità immobiliari acquistate dalla donna a Legnano sarebbero intestate al suo convivente, ossia, il padre dei suoi sei figli che, per i poliziotti, è da considerarsi il suo prestanome. Inoltre, gli acquisti degli  appartamenti effettuati nel marzo e nel maggio 2017 si inserirebbero nell’arco temporale in cui la donna ha «manifestato pericolosità sociale finalizzata ad accumulazioni patrimoniali (da luglio 2007 a maggio 2018)». La 30enne destinataria del provvedimento adesso è chiamata a dimostrare la provenienza lecita del valore complessivo dei beni sequestrati altrimenti il sequestro si definirà in confisca, ragion per cui lo Stato acquisirà la titolarità dei beni, “ripulendo” il mercato dai capitali illeciti che potranno essere reimpiegati nell’interesse della collettività.

di
Pubblicato il 01 Luglio 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore