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Il concerto per la Pace al Teatro Tirinnanzi di Legnano tra musica e testimonianze drammatiche

Dal sindaco Radice e dal presidente della Fondazione Ticino Olona, ulteriori segnali di accoglienza per i profughi. Da Marita Maggioni del comitato "Accoglienza bambini di Chernobyl" la condivisione delle paure per i piccoli bloccati sotto le bombe

Concerto per la Pace a sostegno dell'Ucraina

Da Chaikovsky a Prokofiev per poi passare a Lennon, De André e Lady Gaga. È stato emozionante il concerto per la Pace dedicato al popolo Ucraino tenutosi mercoledì 6 aprile al Teatro Tirinnanzi a Legnano. L’evento organizzato da Confindustria Alto Milanese, Comune di Legnano e Fondazione Ticino Olona per aiutare i profughi accolti sul territorio.

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Alla presenza di un folto pubblico, Enrico Pittaluga ha presentato la serata benefica che ha visto sul palco l’Orchestra Discovery, diretta dal Maestro Concertatore Piergiorgio Ratti, e la cantante solista Helena Hellwig.

Seduti in sala numerose autorità, sindaci e personaggi noti del territorio legnanese. Ad intervenire anche il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, con Marita Maggioni presidente del comitato “Accoglienza bambini di Chernobyl” di San Vittore Olona che, dall’inizio della guerra, è in prima linea nel portare aiuti a coloro che stanno scappando dall’orrore del conflitto. Presente anche Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona, oltre a Gianluigi Nuzzi, giornalista, saggista, autore televisivo e conduttore televisivo

«Essere comunità è creare collettività e riuscire tutti i giorni a fare qualcosa per aiutare, accogliere e sostenere chi è in difficoltà – ha commentato Lorenzo Radice -. Uno strumento importante al nostro servizio, a disposizione del nostro territorio, è la Fondazione Ticino Olona che ringraziamo. Al suo fianco tante realtà associative che hanno saputo attivarsi e dare un aiuto concreto ai profughi».

Marita Maggioni ha portato la sua testimonianza e quella di tutte le famiglie che in queste settimane hanno aperto le loro case per accogliere bambini e madri in fuga. «Donne oggi che anni fa erano le ragazzine accolte  sul nostro territorio nell’ambito del progetto relativo ai soggiorni terapeutici – il suo commento -. Ragazzine ora madri spaventate che trovano una seconda casa qui un luogo sicuro dove rifugiarsi. A scappare ci sono anche i bambini conosciuti e ospitati durante la pandemia». Maggioni ha poi ricordato la paura condivisa con i piccoli che sino a pochi giorni fa erano bloccati in zone come Cernigov: «Siamo sempre stati in contatto con tutti i ragazzi che in questi anni abbiamo conosciuto e ospitato. In questi giorni abbiamo condiviso la loro paura perché sono come “topi in trappola”. La maggioranza di loro è riuscita a scappare ed ora è al sicuro. Noi qui ci stiamo impegnando a dare vita a una nuova accoglienza, ma il nostro pensiero va a coloro che sono ancora là in mezzo alle bombe».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Aprile 2022
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