Oggi è il giorno delle riaperture in Lombardia, ma non per tutti. Baristi e ristoratori che non hanno la possibilità allestire il dehors a ridosso del proprio locale non possono offrire il servizio ai tavoli, consentito solo all’esterno. Gianfranco Quercia, titolare de L’Antico Teatro è uno di questi. Il suo ristorante, affacciato su corso Italia, una delle arterie più trafficate di Legnano, non ha lo spazio fisico per allargarsi: il marciapiede è troppo stretto e non ci sono nemmeno parcheggi da potere occupare con sedie e tavoli: «Questa situazione sicuramente ci penalizza enormemente – commenta il ristoratore -. Oggi anche noi abbiamo aperto, ma con molte più restrizioni di altri. Lavoriamo con l’asporto e con le convenzioni con alcune aziende della zona offrendo loro il servizio di mensa aziendale consentito anche all’interno del locale. I numeri però sono relativamente bassi, anche perchè il singolo titolare di Partita Iva non può fermarsi a pranzo se non ha alle spalle un’azienda che aderisce alla convenzione».

Legnano riparte con la zona gialla: riaprono bar e ristoranti, ma è caos sulle regole

 

A tutto questo si aggiunge la confusione delle regole che non sono diverse solo tra Regione e Regione ma anche tra distretti e provincie: «A Varese, solo per fare un esempio – spiega Quercia – il modulo per attivare le convenzioni con le aziende è semplice, veloce e composto da un foglio A4, il distretto di Milano obbliga a compilare 10 pagine, scoraggiando chiunque. Non è possibile che ci siano così tante  differenze tra territori che creano caos normativo e burocratico. Per ovviare alla mancanza di dehors ci stiamo comunque organizzando per trovare uno spazio all’aperto per proseguire con la nostra attività che in questo momento è assolutamente limitata».