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L’appello di mons. Cairati alla festa del Santo Patrono a Legnano: “Rispettiamo il bene comune”

Nella messa solenne, l'appello del prevosto per una politica che sappia rispettare i più fragili, che sfugga l'aggressività dei social e che non sia quella rappresentata da Trump nel dopo-elezioni USA

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“Il bene comune è voler bene alla gente”. Il richiamo di mons. Angelo Cairati risuona più di una volta in Basilica oggi, domenica 8 novembre, dove il sindaco Lorenzo Radice e il mondo dell’associazionismo si sono ritrovati per la messa dedicata al Santo Patrono.

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Messa Patrono San Magno 2020 4 di 10

La pandemia costringe a toni minori tutti gli eventi pubblici e così è stato anche per la festa di San Magno, rinviata ad oggi e limitata alla celebrazione della messa solenne. In prima fila, con il sindaco Lorenzo Radice, il presidente della Famiglia Gianfranco Bononi, il gran maestro del Collegio dei capitani e delle contrade Giuseppe La Rocca, il presidente della Fondazione Quattro Ospedali Norberto Albertalli. Presente anche Giuseppe Scarpa, gran priore della Nobile contrada San Magno, che in questa circostanza ha sempre festeggiato la sua reggenza.

Il nostro prevosto, nella omelia con al centro la ricorrenza di Cristo Re, ha toccato un tema di estrema attualità: il potere, come servizio per il bene comune, «che deve coincidere – il suo richiamo – con la possibilità offerta a tutti di realizzarsi, perchè il bene comune è voler bene alla gente».

E da cosa deve guardarsi il potere se vuole svolgere il suo compito? Monsignore si è rifatto alla enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” e alla recedente elezione del presidente negli USA.

Il potere deve guardarsi dall’aggressività mediatica dei social e della stampa scandalistica, perchè «l’aggressività sociale trova nei dispositivi mobili e nei computer uno spazio di diffusione senza uguali – ecco il pensiero di Sua Santità, ripreso da monsignore – . Proprio mentre difendono il proprio isolamento consumistico e comodo, le persone scelgono di legarsi in maniera costante e ossessiva. Questo favorisce il pullulare di forme insolite di aggressività, di insulti, maltrattamenti, offese, sferzate verbali fino a demolire la figura dell’altro, con una sfrenatezza che non potrebbe esistere nel contatto corpo a corpo perché finiremmo per distruggerci tutti a vicenda. L’aggressività sociale trova nei dispositivi mobili e nei computer uno spazio di diffusione senza uguali».

«Se noi dovessimo litigare di persona – ha aggiunto di suo il prevosto – forse alzeremmo i toni ma se c’è qualcuno di mezzo alla fine ci limiteremmo. Invece soli, nel buio della nostra camera,  davanti alla tastiera, parte di tutto».

Non solo, la politica deve guardarsi anche dall’attualità americana, rappresentata dall’atteggiamento dell’ex presidente Trump: «Quanto sta succedendo è scandaloso – il giudizio di mons. Cairati -. La richiesta di invalidare le elezioni ci sta anche, ma con una America armata, divisa e già in ansia per la pandemia questo non significa ricercare il bene comune».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Novembre 2020
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