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Il giorno e la storia: il podio della “Bernocchi” alla Bianchi, la Legnano arriva quarta

La corsa nel 1940 vide la vittoria di Aldo Bini, 25enne, della squadra “Bianchi”

Il giorno e la storia - settembre

Nel 1940, la gara ciclistica in linea per eccellenza della nostra città, la Coppa Bernocchi, era valida come evento del circuito dell’Unione Ciclistica Internazionale(UCI) categoria CB1.1. La 22^ edizione si svolse su un percorso di 180 chilometri e vide la vittoria di Aldo Bini (nella foto), 25enne, della squadra “Bianchi” in poco meno di 5 ore, ad una velocità media di poco più di 36 km e mezzo all’ora.

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«Simpatia tipicamente toscana – come viene descritto Bini, nato a Bagnolo di Montemurlo, sul sito www.museociclismo.it– e forza scultorea, immessa su un corpo non certo molto alto (1,74), ma compatto (73 kg), pronto a far paura quando l’ispirazione dei suoi neuroni si concentrava su un obiettivo agonistico. In lui, d’improvviso, si coagulavano convinzione precisa su mezzi assolutamente rari in tutto lo sport e… fuoriuscivano delle prestazioni che hanno avuto dello sbalorditivo. Alcune, anticipate con apparente irriverenza verso i malcapitati che dovevano impegnarlo, ma in realtà, altro non era che la sicurezza partorita da una profonda lettura interna. Con lui, verace in tutto il suo segmento quotidiano, ci troviamo di fronte ad uno dei talenti più sopraffini della storia del ciclismo italiano, uno che poteva arrivare a tracciare un solco indelebile e riconosciuto, sugli interi orizzonti internazionali della disciplina».

Bini passò tra i professionisti a soli 20 anni ma già quando gareggiava «tra i dilettanti era esplosa la sua acerrima rivalità con Bartali (emersaaddirittura già tra gli allievi); rivalità che si stemperò dolcemente col passare degli anni finché si tramutò in collaborazione, poi in solidarietà e infine in fratellanza.»

Secondo e terzo alla Coppa Bernocchi 1940 si classificarono Cino Cinelli e Adolfo Leoni, entrambi della “Bianchi”. Quarto arrivò il 26enne Pierino Favalli (nella foto accanto) per la “Legnano”: da dilettante si era classificato terzo al mondiale del 1936 e settimo alle Olimpiadi di Berlino nella prova su strada. Con la “Legnano” aveva vinto nel maggio 1940 la seconda tappa del Giro d’Italia.

E il vincitore? Il «virtuoso e leggendario monello» Aldo Bini? Nel 1946 e nell’anno successivo la “Legnano” pensò bene di prenderlo in squadra. Proprio insieme al suo rivale Bartali.

Renata Pasquetto

Redazione
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Pubblicato il 22 Settembre 2020
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