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Federico Amadei: “Per il bene di Legnano, necessaria una riconciliazione politica”

Il medico di nuovo in corsa con il PD lancia un progetto di distensione come quello degli anni Settanta tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista

federico amadei

Con il dott. Federico Amadei, capogruppo dei democratici nella passata amministrazione, chiacchierare di politica impone un punto di partenza inevitabile: la seduta del consiglio comunale in cui fu proprio lui a proporre una mozione di censura al sindaco Gianbattista Fratus: «Momenti drammatici, anche umanamente, li ricordo bene – commenta Amadei -. Avesse votato il centrodestra, forse Fratus avrebbe vinto e sarebbe rimasto con un consiglio comunale attivo. Un errore non aver compreso subito che non poteva  contare piu’ sulla sua maggioranza».

Da quel momento, una crescita nella tensione politica, quindi la vicenda giudiziaria, alla fine una città spaccata. Responsabilita’  del centrodestra, Amadei lo sottolinea più volte, il quale adesso però sotterra l’ascia di guerra ed auspica un nuovo clima politico pur nelle diversità fra avversari politici e non nemici cercando tutti il bene della città.  «Bisognerebbe evitare che, chiunque vinca, governi una Legnano divisa in due blocchi pregiudizialmente contrapposti, anche perchè la comunità sta vivendo questa tragica pandemia. Io penso, a titolo personale, che si potrebbe anche ipotizzare una definizione condivisa degli organi di garanzia istituzionale comunali. Certo, è una ipotesi che parte dal presupposto che il centrodestra dia un netto segnale di discontinuità con  il passato».

Gli errori del centrodestra con il consiglio comunale decaduto hanno avuto, tuttavia, anche effetti positivi. Amadei li individua soprattutto in un cambio generazionale della classe politica: «Anzitutto, i due principali candidati a sindaco sono molto più giovani di quanto accaduto tre anni fa. Inoltre, le liste di partiti e civiche hanno abbassato la media dei loro candidati. Mi limito a quella del PD, passata da 55 anni nel 2017 agli attuali 44 anni di media. Io non credevo che tanti giovani, che hanno vissuto una esperienza come  quella del 2019 potessero ripresentarsi. Invece, di qua e di là, guardate in quanti si stanno ricandidando. Sono contento ad esempio che si ripresenti Sara Borgio con la quale condivido un ticket elettorale e che ha dimostrato grande competenza in ambiti di bilancio e amministrazione pubblica. Un bella cosa per la politica, per Legnano. Un segno di grande speranza per il futuro. Come le sette candidature a sindaco rappresentano un inno alla democrazia più ampia».

Amadei non è capolista del PD. Il partito ha fatto una scelta diversa: «Una decisione saggia e da me condivisa. Pinuccia Boggiani è una gran bella persona. Immedesima proprio l’ideale della figura democratica: quella che ha massima attenzione verso i deboli, i disagiati, gli anziani, i bisognosi. Il suo impegno in Auser è assolutamente meritorio».

Il medico non sfugge alla recente provocazione lanciata dal nostro giornale sul mondo del Palio: «Io sono stato orgoglioso di aver fatto parte del Comitato Palio dove ho sempre manifestato delusione per il “soldo” assegnato alle contrade in misura così ridotta e sono rimasto ancor più amareggiato quando ho saputo che il commissario prefettizio aveva deciso quest’anno di non assegnarlo. Sono d’accordo sulle presenze di contradioli nelle liste elettorali, ma la politica deve restare lontana dalle contrade. Fino all’ultima riunione ho anche manifestato il mio favore per la Fondazione, tuttavia alcuni aspetti della governance e la rappresentanza politica sono da rivedere. Infine, sarà necessario individuare subito un cavaliere del Carroccio con la stessa esperienza e capacità organizzativa come quello che si è dimesso, purtroppo! Le otto contrade sono otto spazi laici di aggregazione giovanile che sono il vero valore aggiunto di questa città in un momento in cui il disagio giovanile tende spesso a manifestarsi anche in maniera violenta ».

Il passato da consigliere comunale, per Amadei, è un record di presenze: cento per cento, sia in consiglio, che nelle commissioni. Una novantina le mozioni e gli ordini del giorno presentati insieme ai consiglieri di minoranza: «Mi piace ricordare sempre le tre mozioni presentate dal sottoscritto ed approvate anche dalla maggioranza. Quella della lista d’attesa in ospedale, quella dell’area Tosi e quella per mettere in sicurezza via per Canegrate. Il dispiacere è per la mozione bocciata sul tema della salute. Oggi, fosse passata, avremmo forse vissuto meglio la pandemia, almeno in relazione agli aspetti della comunicazione. E proprio qui, da medico, vorrei lanciare un appello anche ai politici che sono soliti dire in campagna elettorale di “metterci la faccia”. Adesso il messaggio deve essere soprattutto “mettiamo la mascherina!”».

Chiudiamo con  la richiesta di scattare una foto per completare il  servizio. Amadei sceglie un posto che gli è caro. L’albero del parco Falcone Borsellino che verrebbe sradicato dovesse sorgere proprio lì la nuova biblioteca: «Il centrodestra ha perso la città sostenendo il progetto della biblioteca in quel parco. Ha ignorato le 4.700 firme raccolte contro la costruzione. Non si è accorto che quello era un vero referendum, come mai avvenuto a Legnano. Non ha rispettato la volontà dei legnanesi e per fortuna adesso l’albero continua a crescere indisturbato».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Settembre 2020
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