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Torna la guerra in Europa: continua l’invasione russa in Ucraina

Siamo al terzo giorno dell'invasione russa in Ucraina. Qualche spiraglio per un ritorno al dialogo si sta aprendo. Sabato 26, speriamo, diventi un giorno di speranza

guerra ucraina

Si apre uno spiraglio diplomatico nella crisi Ucraina che per ora è solo militare: il Cremlino, attraverso il suo portavoce ha fatto sapere in giornata che la Russia è pronta a inviare una delegazione a Minsk per colloqui con l’Ucraina. «Come sapete, oggi il presidente dell’Ucraina Zelensky ha annunciato la sua disponibilità a discutere dello status neutrale dell’Ucraina», ha riferito il portavoce Dmitri Peskov. «In risposta, Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti dei ministeri di Difesa ed Esteri e dell’amministrazione presidenziale per negoziati con la delegazione ucraina». Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato poco prima che «La Russia è pronta a colloqui con l’Ucraina non appena loro deporranno le armi». La notizia è stata diramata dalle agenzie attorno all’ora di pranzo.

Nel frattempo in Italia il presidente del ConsiglioMario Draghi ha parlato al Parlamento esponendo una relazione sulla crisi.

«Siamo di fronte ad un’azione russa su ampia scala. Ci sono vittime civili per l’intervento russo in Ucraina», lo ha detto Draghi durante la relazione alle Camere.

«L’Ucraina ha disposto la mobilitazione di tutti gli uomini fino ai 60 anni di età». Si terrà «un’evacuazione di cittadini italiani in Ucraina in condizioni di sicurezza».

«L’Italia condanna con fermezza l’invasione che giudichiamo inaccettabile», ha spiegato Draghi «una violazione dei trattati internazionali e dei trattati europei. Siamo allo stadio iniziale del cambiamento delle relazioni diplomatiche e internazionali cui siamo abituati dalla fine della Seconda guerra mondiale»

IN UCRAINA

Missili su Kiev nella notte, con l’esercito russo che combatte alle porte della città.

È stata una notte di fuoco quella fra giovedì e venerdì sull’Ucraina aggredita dalle truppe di Mosca.

Nel cuore della notte sono stati avvertite fortissime esplosione nella capitale, con missili che secondo fonti ucraine avrebbero colpito anche obiettivi civili tanto che

Bombardato l’aeroporto di Velyka Omelyana, a 4 chilometri da Rivne, cittadina del nordovest dell’Ucraina a circa 300 chilometri da Kiev e 160 dal confine con la Polonia.

Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell’Ucraina ha parlato di «terribili bombardamenti missilistici su Kiev. L’ultima volta che la nostra capitale aveva visto una cosa del genere era stato nel 1941, quando era stata aggredita dalla Germania nazista».

LA GIORNATA DI GIOVEDI’ 24 FEBBRAIO

Poco prima delle sei del mattino a Mosca (prima delle 5 ora italiana) del 24 febbraio il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto alla tv pubblica annunciando l’operazione militare in Ucraina. La giustificazione ufficiale è quella di difendere i separatisti del Donbass.

I bombardamenti sono avvenuti in più città e si combatte su tutta la fascia di confine: a Nord intorno alla capitale Kiev, a Kharkiv, nel Donbass. Attacchi anche a Odessa.
Allo stato attuale non ci sono dati indipendenti sulle vittime.

Nel suo discorso Putin ha invitato i soldati ucraini a deporre le armi, minacciando ritorsioni in caso di  intromissioni esterne. «Un ulteriore allargamento della Nato ad est è inaccettabile» ha aggiunto, definendo quelli dell’Alleanza atlantica come «comportamenti immorali»

Europa e Usa stanno attivando le sanzioni e la Nato sta rafforzando il suo dispositivo nei Paese dell’Est che fanno parte dell’Alleanza, oltre che forze navali nel Mar Baltico.

Cosa sta succedendo in Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato lo stato di emergenza, chiedendo ai civili di rimanere nelle loro case. In diverse località si sono sentite le sirene: anche nella capitale Kiev e a Leopoli, città al confine opposto della nazione, vicino alla Polonia. La Russia ha annunciato di aver messo fuori gioco la capacità bellica aerea ucraina.
“I cittadini siano pronti a difendere sovranità con le armi”

L’attacco russo è stato portato da tre direttrici: da Nord, dalla Bielorussia, verso la capitale Kiev (dove sono sbarcate anche truppe elitrasportate; da Est verso il Donbass e Kharkiv, seconda città dell’Ucraina; dalla Crimea verso Odessa, principale porto insieme a Mariupol.

La guerra è arrivata fino alla capitale, anche se al momento sono stati colpiti solo obiettivi militari.  Sotto shock i residenti della capitale Kiev che non si attendeva un attacco diretto nonostante gli avvertimenti del sindaco che ha allestito da giorni la metropolitana come rifugio.
Il traffico nella capitale è impazzito fin dal mattino, con colonne di veicoli in fuga (LA FOTO).

Elicotteri russi hanno bombardato Hostomel, sede dell’aeroporto Antonov a 30 km da Kiev; qui un elicottero d’attacco russo Ka-52 è stato abbattuto e sui cieli della capitale è in corso una vera battaglia aerea. L’aeroporto è stato poi occupato da truppe aerotrasportate russe.
Un aereo da trasporto militare ucraino è caduto a Sud di Kiev, ci sono almeno cinque morti.

Altri bombardamenti hanno colpito Odessa, nel Sud.

Biden: “Putin ha respinto ogni offerta di dialogo”

Nella sera di giovedì 24 febbraio il presidente americano Biden ha parlato di nuovo dalla Casa Bianca: «Putin ha respinto ogni offerta di dialogo, la guerra era premeditata da mesi: lui è l’aggressore e ne pagherà le conseguenze». Il presidente ha annunciato le nuove sanzioni che prevedono il congelamento dei beni di 5 banche russe, limiti all’export verso Mosca specie in campo tecnologico. Infine, Biden ha ribadito che non invierà soldati Usa in Ucraina.

Il “buco” sui cieli dell’Europa dell’Est

Lo spazio aereo dell’Ucraina è stato dichiarato non sicuro e anche la Russia ha limitato i movimenti aerei in un’ampia fascia a ridosso del confine, dal Caucaso fino alla Bielorussia. L’immagine del sistema di tracciamento dei voli Flightradar è eloquente: sul cielo dell’Europa dell’Est c’è il vuoto. Qui l’articolo di Malpensanews

Generica 2020

Le reazioni in Europa all’invasione russa in Ucraina

«Il Governo condanna l’attacco della Russia all’Ucraina, ingiustificato e ingiustificabile – ha commentato il presidente del consiglio Mario Draghi dal profilo twitter di Palazzo Chigi – L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Al lavoro con alleati europei e Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione».

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella  ha convocato il Consiglio supremo di difesa per il pomeriggio di giovedì.

La presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha affermato che «Putin riporta la guerra in Europa. Ci saranno sanzioni contro settori strategici dell’economia russa».

Draghi ha poi parlato in conferenza stampa poco dopo le 13: «L’Ucraina è un paese europeo, una Nazione amica, una democrazia colpita nella propria sovranità. Voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata del popolo e del governo italiano. Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi e le nostre democrazie». Draghi ha anche detto esplicitamente che è il momento di attuare provvedimenti (sanzioni) che abbiano «conseguenze severe». Qui l’articolo completo.

Ci sono state manifestazioni contro l’invasione anche in Russia: in totale secondo un sito d’opposizione sarebbero state arrestate  735 persone in quaranta diverse città (dato delle ore 18 italiane), da San Pietroburgo alla Siberia, da Vladivostok a Est a Samara a Sud, all’enclave di Kaliningrad al confine con la Polonia.

La Nato e l’invasione russa in Ucraina

La NATO – l’alleanza militare che riunisce Usa e Paesi europei – ha condannato «l’invasione deliberata e perpetrata a sangue freddo» dell’Ucraina. Vengono rafforzate ulteriormente le proprie difese nell’Europa orientale: i Paesi Baltici e la Romania hanno chiesto il ricorso all’articolo 4 della Nato, che prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”.

Le reazioni di politica e società civile nel Varesotto e in Lombardia

Condanna per l’aggressione russa anche da parte dell’onorevole varesino Matteo Bianchi. «La comunità internazionale deve reagire unita» dice Maria Chiara Gadda di Italia Viva, plaudendo alla fermezza di Draghi.

Esplicita condanna sono state espresse anche dalla Cgil Varese e dall’Anpi di Busto Arsizio, che chiede un intervento diplomatico per evitare l’ampliarsi del conflitto.

Il Pd terrà questa sera un incontro online con Alessandro Alfieri, senatore Pd e capogruppo nella Commissione Esteri.

La comunità cristiana di Varese ha convocato una preghiera unitaria per venerdì 25 febbraio al Sacro Monte.

Per sabato è stato convocato un presidio per la pace a Varese (vedi qui), analogamente a quanto si sta programmando in varie città italiane. Previsti presidi anche nell’Alto Milanese.

Nel Saronnese diversi Comuni hanno unito la loro voce nella condanna dell’aggressione (qui l’articolo di SaronnoNews). Nel tardo pomeriggio nella città si è tenuto un doppio presidio, con toni diversi nel dire no alla guerra (qui l’articolo).

Presidio pacifista in piazza a Saronno per dire "No alla guerra in Ucraina"

Condanna esplicita dell’aggressione  è stata espressa anche da sindacati e associazioni di Lombardia, che chiedono un percorso di pace, il ripristino degli accordi di Minsk e un’iniziativa attiva dell’Unione Europea.

Anche la Caritas Ambrosiana si sta attivando sul fronte della solidarietà internazionale per il popolo ucraino: gli organismi pastorali e umanitari delle Chiese ucraine (Caritas-Spes per la Chiesa latina, Caritas Ukraina per la Chiesa greco-cattolica) si stanno coordinando con la rete internazionale Caritas.

C’è anche però qualche mobilitazione individuale a favore della Russia, come quella di Francesco Tomasella, che è stato candidato sindaco a Varese.

Redazione
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Pubblicato il 26 Febbraio 2022
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