Viabilità nella zona del santuario della Madonna di Dio il Sa’, Legambiente: “La vera soluzione è pedonale”
Contro il "no" al senso unico della Lega levata di scudi di Legambiente, che da anni insieme al gruppo culturale "Riapriamo il Santuario" denuncia il degrado dell'area
Continua a far discutere a Nerviano il piano particolareggiato del traffico per la zona del Santuario della Madonna di Dio il Sa‘, finito nelle scorse settimane nel mirino della Lega soprattutto per la proposta di creare un senso unico in direzione Nerviano – Parabiago in via Madonna di Dio il Sa’ con inserimento di una ciclabile bidirezionale. Se le critiche erano già state respinte al mittente dall’amministrazione comunale, ora contro il “no” al senso unico del Carroccio arriva anche la levata di scudi di Legambiente, che da anni insieme al gruppo culturale “Riapriamo il Santuario” denuncia il degrado della chiesa e dell’area limitrofa.
Se la proposta di Piazza Manzoni per il Cigno Verde è infatti «un palliativo», Legambiente riconosce però nello studio sulla viabilità «un piccolo passo nella giusta direzione, dopo decenni di immobilismo amministrativo». «Non sorprende – sottolineano dal Cigno Verde -, che chi oggi difende il doppio senso, quando governava, non abbia mostrato alcun interesse per la tutela del santuario né promosso interventi di conservazione. Da anni proponiamo una soluzione vera: una zona ciclopedonale e verde che protegga il monumento nazionale, vincolando il territorio agricolo circostante sul quale realizzare un parco intercomunale, restituendo ai cittadini uno spazio sano e vivibile. Ridurre il traffico non basta: le vibrazioni e l’inquinamento continueranno a minacciare la struttura del santuario finché non si interverrà in modo radicale».
«Lo stesso studio comunale non esclude affatto la pedonalizzazione – aggiungono dal Cigno Verde -, confermando che essa non comporterebbe criticità rilevanti per la circolazione. Come ricorda il codice dei beni culturali, i comuni sono obbligati a prevenire ogni forma di degrado dei beni monumentali, anche quello indiretto dovuto a traffico, vibrazioni e inquinamento. Ignorare questi fattori significa disattendere i doveri di tutela del patrimonio collettivo. La proposta delle associazioni non è solo un atto di protezione, ma anche un progetto di rigenerazione urbana: tutela di un monumento nazionale, miglioramento della qualità dell’aria, valorizzazione del paesaggio, creazione di un nuovo spazio di socialità e turismo sostenibile. In sintesi: meno clacson, più bellezza e un parco intercomunale. Il santuario ha bisogno di azioni concrete: un piccolo cambiamento per le auto può diventare un grande passo per la città».
Foto di archivio del santuario della Madonna di Dio il Sa’










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