“Troppa incuria e inciviltà”: giro di vite per il parco della Madonna di Dio ‘l Sa’ a Parabiago
Il sindaco Raffaele Cucchi giovedì 16 ottobre ha firmato un'ordinanza per arginare l'uso improprio che troppo spesso i visitatori fanno del parco

«Troppa incuria e inciviltà». Giro di vite a Parabiago per il parco della Madonna di Dio ‘l Sà in via Ovidio: il sindaco Raffaele Cucchi giovedì 16 ottobre ha firmato un’ordinanza per arginare l’uso improprio che troppo spesso i visitatori fanno dell’area verde, dove peraltro è in aumento anche il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Da lì la scelta di Piazza della Vittoria di intervenire per «ripristinare un utilizzo più consono di un parco pubblico situato in una zona residenziale della città», a due passi da «un monumento di importanza culturale e storica», garantendo il decoro pubblico ed evitando che l’area si trasformi «in uno spazio per feste private, campeggio o utilizzo indiscriminato del campo da calcio nelle ore serali e notturne, nonché una discarica a cielo aperto».
L’ordinanza del sindaco vieta di «detenere o consumare bevande alcoliche, salvo durante manifestazioni autorizzate; bivaccare, campeggiare o pernottare; abbandonare rifiuti, contenitori o oggetti che possano creare degrado o pericolo; svolgere attività rumorose (strumenti musicali, casse, schiamazzi) senza autorizzazione; creare aree picnic o installare strutture amovibili non autorizzate (tavoli, gazebo, sedie, ombrelloni ecc.); somministrare cibo o bevande, utilizzare impianti di cottura o accendere fuochi; utilizzare il campo da calcio se maggiori di 16 anni o tra le 20 e le 8; diffondere musica senza autorizzazione; accedere con veicoli a motore senza permesso». In caso di violazioni le sanzioni andranno dai 500 ai 5mila euro.
«Con questa ordinanza intendiamo ricordare alla cittadinanza che il parco di via Ovidio è uno spazio pubblico e come tale deve essere fruibile da tutti secondo le regole di convivenza comunitaria – sottolinea il sindaco Raffaele Cucchi -. È inaccettabile che venga considerato un luogo privato dove bivaccare liberamente, spesso ignorando la necessità di autorizzazione per l’uso di tavoli, gazebo, musica e simili. L’intenzione è quella di restituire ai ragazzi e alle famiglie uno spazio pensato per loro in cui passare del tempo socievole e giocare liberamente senza il rischio di farsi male inciampando in vetri o rifiuti lasciati da chi utilizza il parco in altro modo».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.