Scuola chiusa in via Diaz: “Riorganizzazione per un’esigenza reale, nessuna scelta discrezionale”
Dopo le critiche mosserispetto alle ipotesi per l’organizzazione del prossimo anno scolastico, la risposta della sindaca Daniela Colombo e dalla dirigente scolastica Maria Pia Siciliano

«La riorganizzazione nasce da un’urgenza reale, non da una scelta discrezionale». Dopo le critiche mosse dai comitati genitori di Sant’Ilario e Garbatola e dai rappresentanti delle scuole dell’infanzia Gianni Rodari e Bruno Munari rispetto alle ipotesi per l’organizzazione del prossimo anno scolastico, che dovrà fare i conti con la chiusura della scuola di via Diaz per problemi strutturali, non si è fatta attendere la risposta della sindaca Daniela Colombo e della dirigente scolastica Maria Pia Siciliano.
«L’inagibilità della scuola secondaria di via Diaz, dichiarata formalmente a fine aprile per motivi di sicurezza strutturale, ha imposto l’immediata necessità di una riorganizzazione di tutto l’istituto comprensivo – sottolineano Colombo e Siciliano -. Non si tratta di un’ipotesi né di una scelta discrezionale dell’amministrazione comunale o scolastica, bensì di una misura obbligata per garantire la sicurezza e la continuità didattica a circa 1000 ragazzi della primaria e secondaria di primo grado. L’urgenza e la portata dell’intervento richiedono soluzioni temporanee straordinarie. Non si è scelto “a cuor leggero”: ogni passaggio è stato vagliato con attenzione, valutando spazi, compatibilità strutturali, vincoli tecnici e continuità pedagogica».
«Le due ipotesi di riorganizzazione non sono proposte “calate dall’alto”, ma frutto di un confronto interno alla struttura scolastica, tra la dirigenza e i referenti dei plessi – aggiungono la dirigente scolastica e la prima cittadina -. Sono state formulate con il preciso obiettivo di mantenere quanto più possibile compatte le sezioni, contenere gli spostamenti tra i plessi e garantire coerenza didattica. Le soluzioni ipotizzate rappresentano il massimo equilibrio possibile tra sicurezza, logistica e benessere degli alunni, nella consapevolezza che nessuna alternativa, in un contesto di emergenza, può soddisfare pienamente tutte le esigenze».
Nella lettera aperta indirizzata a comitati e rappresentanti, preside e sindaca hanno risposto punto su punto anche al lungo elenco di criticità messo nero su bianco dalle famiglie. «La vostra interpretazione del decreto legislativo 297/1994 è parziale: la normativa stabilisce che l’iscrizione avviene nei limiti della rete scolastica e delle disponibilità di posti – spiegano Colombo e Siciliano -. Questo significa che non esiste un diritto assoluto alla permanenza nel plesso scelto, soprattutto in presenza di esigenze straordinarie o vincoli strutturali. La possibilità di indicare un plesso “preferito” all’atto dell’iscrizione è subordinata alla capienza e all’organizzazione generale dell’istituto. Il diritto all’istruzione resta pienamente garantito, ma non può essere confuso con un diritto a restare nella stessa sede in ogni circostanza».
«Siamo perfettamente consapevoli dei rischi segnalati – proseguono la prima cittadina e la dirigente scolastica -: l’uso intensivo degli spazi può ridurre la disponibilità di aule speciali. Tuttavia, si sta lavorando a una riorganizzazione degli ambienti per preservare, per quanto possibile, gli spazi per l’inclusione. Saranno inoltre previste soluzioni ad hoc per garantire la gestione degli alunni con bisogni educativi speciali nel rispetto della normativa sull’inclusione scolastica. Comprendiamo le preoccupazioni sollevate in merito all’aumento del traffico veicolare nelle frazioni interessate, ma assicuriamo che è già previsto un potenziamento del servizio di trasporto scolastico proprio per contenere l’impatto sulla viabilità locale. L’obiettivo è agevolare gli spostamenti degli alunni garantendo sicurezza, puntualità e sostenibilità».
«L’attivazione di servizi aggiuntivi, come il trasporto scolastico straordinario, è attualmente in fase di valutazione da parte dell’amministrazione comunale – evidenziano ancora Siciliano e Colombo -. Tuttavia, è doveroso chiarire che tali costi, nel rispetto dell’equità e della sostenibilità economica generale, non potranno essere totalmente a carico della collettività. Ciò significa che, fatte salve le necessarie tutele per le famiglie in condizioni di fragilità o disagio economico, la contribuzione da parte delle famiglie interessate sarà basata su criteri oggettivi e progressivi già attualmente in uso. Nessuna decisione sarà presa senza tenere conto del principio di proporzionalità. Nessuno intende “svuotare” le frazioni o impoverire il tessuto sociale. Al contrario, ogni soluzione individuata cerca di redistribuire temporaneamente le presenze scolastiche proprio per preservare i legami comunitari mantenendo una distribuzione il più possibile armonica sul territorio. I cambiamenti che saranno ora adottati valgono esclusivamente per affrontare l’emergenza via Diaz. La prospettiva futura sarà affrontata con altrettanta trasparenza e programmazione, coinvolgendo in modo puntuale le comunità interessate».
«Le decisioni che le istituzioni scolastiche e l’amministrazione comunale stanno assumendo vanno nella direzione di tutelare l’intera popolazione scolastica ponendo al centro il diritto all’istruzione in condizioni di sicurezza, continuità e sostenibilità – concludono Colombo e Siciliano – ; scelte complesse, talvolta impopolari, ma necessarie per garantire a tutti pari dignità educativa. In un momento straordinario come quello che stiamo vivendo, riteniamo fondamentale richiamare il senso autentico di comunità che si fonda sulla capacità di superare l’interesse del singolo in favore del bene collettivo. È in questa prospettiva che chiediamo a tutti uno sforzo di responsabilità: la protezione di piccole o grandi abitudini non può prevalere sulla necessità di costruire insieme soluzioni solide e inclusive per il presente e il futuro dei nostri figli».
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