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Il Comitato No Discarica di Cerro Maggiore: “No ai ricatti per l’area ex Baraggia”. E propone un parco fotovoltaico

Dopo l'audizione in commissione di fine aprile, il Comitato No Discarica torna a dire "no" al progetto per il futuro del Polo Baraggia e lancia la proposta di un parco fotovoltaico

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«Non accettiamo ricatti: vogliamo un futuro pulito per l’area ex Baraggia». Continua la battaglia del “Comitato No Discarica” di Cerro Maggiore contro il progetto per il futuro del Polo Baraggia messo a punto da Palazzo Dell’Acqua insieme alla proprietà dell’area a cavallo tra Cerro Maggiore e Rescaldina oggetto di tante battaglie contro l’allora discarica negli anni ’90: progetto che il comitato fin da subito ha definito tanto «impattante» da non poter essere «deciso a tavolino con l’operatore, senza consultare i cittadini, né giustificato come “un male minore”».

Dopo l’audizione in commissione di fine aprile e «alcune settimane di silenzio pubblico, che non è stato inattività ma tempo dedicato ad ascolto, confronto e approfondimento», il Comitato No Discarica è infatti tornato a puntare il dito contro quelli che considera metaforicamente i nervi scoperti del progetto («Durante l’incontro sono emerse affermazioni gravi: non esiste ancora un piano operativo per i controlli ambientali; i materiali previsti sono rifiuti, anche industriali; ci viene detto che “non c’è alternativa”, e che se il progetto non si realizza, “arriverà una vera discarica”») e ributta la palla nella metà campo dell’amministrazione comunale con una nuova proposta: un parco fotovoltaico, sulla scia di quando fatto in altre ex cave e discariche d’Italia.

«Un’alternativa esiste, ed è già realtà in molte parti d’Italia – sottolinea il comitato -. A Riano, Cepagatti, Pieve Albignola, ex cave e discariche sono state trasformate in parchi fotovoltaici: senza riempimenti, senza camion, senza nuovi rifiuti, senza promesse difficili da mantenere. Il risultato? Territori messi in sicurezza, rigenerati e restituiti alla comunità, producendo energia pulita e benefici durevoli. Questa è la visione che vogliamo portare anche a Cerro Maggiore: una rigenerazione vera, non un riempimento. Non siamo contrari a tutto. Siamo contrari a ciò che viene imposto come inevitabile. E continueremo a proporre, informare, ascoltare. Perché un futuro comune non si costruisce sulla paura, ma su scelte coraggiose e condivise».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Maggio 2025
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