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Una panchina rossa in memoria di Antonella Iassili, aveva portato “La ricetta della felicità” nei boschi della droga

Ricca di partecipazione e sentimento l'inaugurazione della panchina rossa di Gorla Minore, avvenuta sabato 9 marzo e dedicata al vice questore Antonella Iasilli, scomparsa un anno fa

Quanta emozione in una panchina rossa a Gorla Minore

Inaugurata sabato 9 marzo in piazza XXV Aprile a Gorla Minore una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, in memoria di Antonella Iassilli, vicequestore della Polizia di Stato venuta a mancare a soli 49 anni dopo che negli ultimi anni aveva dato a più riprese prova di saper trasformare le sue vicissitudini personali in un’occasione di rinascita e che nel 2022 aveva voluto fare un passo in più organizzando un flash mob nei boschi della droga con il rapper-poliziotto Revman per ricordare a tutti che «la vita è fantastica», come lei stessa aveva urlato al microfono.

Amicizia e Impegno sociale: il sogno di Antoniana Barletta

A dare il via all’iniziativa una commerciante gorlese, Antoniana Barletta, che da undici anni è a Gorla Minore con il suo negozio di parrucchiera, affacciato proprio su piazza XXV Aprile. Lo scorso anno, per la donna, un lutto difficile con cui fare i conti: la perdita di una cara amica, appunto Antonella Iasilli.

L’amicizia fra le due donne è stato uno di quei sentimenti autentici capaci di scaldare il cuore anche quando è giunta la separazione fisica e Antoniana Barletta è andata avanti giorno dopo giorno, con la volontà di onorarla e renderla omaggio. Una notte, improvvisamente, un sogno: il vicequestore seduta su una panchina rossa, proprio in piazza XXV aprile.

Tanto è bastato, perché la gorlese iniziasse a impegnarsi in un progetto nato da un sogno, ma trasformatosi in un progetto condiviso.

Un lavoro corale che ha unito tutta Gorla

Già, perché in tanti hanno risposto “presente” alla chiamata di Barletta e oggi la piazza era popolata da tutti quegli attori che si sono dati da fare per realizzare tutto ciò.

L’amministrazione comunale, in primis, con il sindaco Vittorio Landoni che ha iniziato il discorso inaugurale rivolgendo il pensiero a tutte quelle donne che hanno reso e rendono Gorla un paese speciale.

L’impegno di chi, in questi anni a Villa Durini, il primo cittadino ha avuto modo di conoscere e stimare: dall’associazionismo al volontariato, passando per le Forze dell’Ordine e il lavoro, numerosi sono stati i nomi citati e ringraziati, a evidenziare quanta forza e quanta riconoscenza l’intera collettività debba avere per le sue donne. Donne alle quali la panchina è dedicata, come monito contro la violenza e un invito alla riflessione sulle diseguaglianze ancora presenti a livello lavorativo e sociale.
Dopo il sindaco Landoni, è intervenuto anche il primo cittadino di Rescaldina, Gilles Andrè Ielo, ricordando con gratitudine Iasilli.

Importanti, subito dopo, le parole di Federica Brotto, presidente di Pro loco Gorla Minore, associazione sempre attiva nelle iniziative in paese e coinvolta anche in questo gesto, grazie al dono della targa sulla panchina. Brotto ha impreziosito la giornata facendo sue le parole di Oriana Fallaci in un testo tratto da “Lettera a un bambino mai nato” in cui la scrittrice e giornalista toscana ha evidenziato il valore dell’esser donna.

Ringraziamenti, ricordi, riflessioni, ma anche musica e atmosfera, grazie alle ragazze del gruppo Anima, che si sono esibite incuranti della pioggia, a voler mostrare la forza della loro danza per un tema così sentito.

I numeri della violenza

Tutto questo ha scaldato il cuore di una piazza gorlese che ha saputo esserci e presenziare con convinzione a questa iniziativa, nonostante gli ombrelli e le pozzanghere, con serietà ed emozione.

Una giornata del genere non sarebbe stata completa, però, se non ci si fosse fermati a riflettere sul gravissimo problema della violenza sulle donne. A puntare lo sguardo deciso su un fenomeno che ferisce mortalmente la nostra società, il contributo dell’assessore alla Cultura, Annalisa Castiglioni, che ha parlato apertamente di violenza domestica e della necessità di una educazione attenta dei giovani.

Orecchie attente e sguardi seri anche grazie all’intervento del centro Icore, attivo sul nostro territorio con un lavoro importante di aiuto alle donne vittime di violenza.

Questi i numeri denunciati da Luciana Lucietto: 139 i casi arrivati al centro Antiviolenza, e fra questi 85 donne hanno intrapreso il percorso di aiuto con Icore, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Delle 85 donne aiutate, 11 hanno meno di 30 anni e 32 hanno meno di 40 anni: un dato che punta i riflettori su una violenza sempre più diffusa anche fra le nuove generazioni. “É una questione culturale” si è detto e, per invertire questa tendenza preoccupante, è importante l’impegno di tutti, uomini, donne, giovani e adulti, affinché la ferita della violenza possa smettere di sanguinare.

Quella panchina sarà monito di tutto ciò, riflessione evidente della necessità di cambiare. Da Gorla Minore in tanti si sono impegnati perché ciò avvenga.

Quanta emozione in una panchina rossa a Gorla Minore

La giornata si è conclusa con la pioggia che ha aumentato il suo scroscio sui visi e sui capi dei tanti presenti: l’ultimo sguardo sulla piazza è stato quello di Antoniana Barletta che, prima di rientrare a lavoro, ha osservato quella nuova panchina rossa, pronta a raccontare a chi passerà di lì una storia di amicizia, una storia di diritti delle donne che resterà, indelebile.

Redazione
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Pubblicato il 11 Marzo 2024
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