Scontri fuori dallo stadio a Parabiago, il San Lorenzo: “Ci dissociamo dalla violenza”
Dopo gli scontri fuori dallo stadio Libero Ferrario, il San Lorenzo e il suo presidente si dissociano dagli «episodi di violenza»
Il San Lorenzo e il suo presidente Emilio Roveda si dissociano dagli «episodi di violenza» di domenica 8 ottobre, quando in occasione del match di Terza Categoria tra San Lorenzo e S. Ilario Milanese fuori dallo stadio Libero Ferrario di Parabiago ci sono stati scontri da guerriglia urbana tra tifoserie, a seguito dei quali cinque tifosi sono finiti in ospedale.
«Da oltre 40 anni di storia, la nostra tifoseria è da sempre composta dai genitori, dalle moglie e fidanzate dei giocatori e dai tanti amici che ci seguono tutte le domeniche – sottolineano dalla società -. Il San Lorenzo non ha quindi alcuna componente ultras né tanto meno può essere collegata agli incresciosi fatti avvenuti che hanno visto i tifosi del Sant’Ilario aggrediti prima di entrare nel centro sportivo da un gruppo di facinorosi».
«Inoltre, appena accorti dell’arrivo di questo gruppo di persone incappucciate – proseguono dal San Lorenzo – abbiamo avuto la prontezza di chiudere il cancello cercando di preservare l’incolumità di quanti avevano già preso posto per assistere alla partita tra i quali un primo gruppo di simpatizzanti del Sant’Ilario. Si è provveduto contestualmente a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine che prontamente sono intervenute. Questa l’evoluzione dei fatti. Il resto è cronaca che non riguarda quei concetti di sport, di rispetto ed educazione che da sempre la nostra società porta avanti».
Già il presidente del Sant’Ilario, Boris Borgini, i sindaci di Parabiago e Nerviano, Raffaele Cucchi e Daniela Colombo, e il Parabiago Football Club hanno duramente condannato i fatti di domenica ribadendo a chiare lettere che episodi come quelli di Parabiago non fanno parte dello sport.
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