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“Esplode” il costo per riqualificare l’edificio ponte della ex Rede. Il PD: “Quali garanzie per la Casa della Comunità?”

Aumenti del 75% per la riqualificazione dell'edificio ponte della ex Rede di Parabiago, destinato ad ospitare anche la Casa della Comunità

area ex rede parabiago

Da un lato il caro prezzi, dall’altro le modifiche progettuali: sono “esplosi” i costi per i progetti beneficiari dei fondi PNRR a Parabiago, finiti nei giorni scorsi sul tavolo della commissione Urbanistica – Lavori Pubblici.

Si parla di aumenti che vanno dal 28% per i lavori per il nuovo polo dell’infanzia di via Zanella, per cui la spesa è passata da 5.070.000 a 6.477.120 euro, al 43% per la riqualificazione degli alloggi di via Brisa, il cui costo è passato da 350mila a 500mila euro, passando per il 30% per l’intervento alla scuola di via Brescia, per cui il preventivo di 9.450.000 euro è “schizzato” a 12.250.000 (con un finanziamento extra da 2,8 milioni di euro dal Fondo Opere Indifferibili, ndr). L’incremento più “salato” nei costi, però, è quello che riguarda la riqualificazione dell’edificio ponte della ex Rede, futura sede di una Casa della Comunità, per cui la spesa extra è addirittura del 75%, con l’investimento necessario passato da 4.800.000 a 8.430.000 euro. Ed è proprio quest’ultima opera a preoccupare il Partito Democratico.

«Gli 8.430.000 di euro riguardano solo il primo lotto – sottolinea infatti Giorgio Nebuloni, consigliere comunale indipendente nelle fila dei Dem -. I lotti per ristrutturare tutto l’edificio ponte sono tre e, se tanto ci da tanto, per i restanti due lotti occorreranno almeno altri 16 milioni di euro. Questo ci preoccupa molto perché temiamo che questo progetto o assorbirà tutte le risorse del comune per i prossimi dieci anni o rischia di rimanere incompiuto. Molte altre sono poi le preoccupazioni su questo progetto, a partire dalle sue relazioni con il contesto nel quale si inserisce per finire con la distribuzione degli spazi all’interno di questo primo lotto».

Una su tutte, le certezze sul futuro della Casa della Comunità. «Quali garanzie abbiamo – aggiunge Nebuloni – che ASST non si limiti al solo e banale trasferimento dei servizi e delle prestazioni già erogate all’interno del poliambulatorio di via 11 Febbraio senza realizzare, come sta già succedendo in molte città della nostra Regione, quei servizi propri della “Casa di Comunità” dalle cure 24 ore su 24 alla possibilità di brevi ricoveri, alla continuità assistenziale, alla erogazione delle cure e dei piani assistenziali per le tante patologie croniche? Vedendo come vanno le cose della sanità pubblica nella nostra regione, stiamo firmando una cambiale in bianco assai onerosa».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Luglio 2023
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