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A Rescaldina dopo tre anni torna il rogo della Gioeubia in versione 2.0

Domenica 29 gennaio dalle 18 in poi in piazza Mercato a Rescaldina torna il rogo della Gioeubia, da quest'anno accompagnato da storie, musica e canti

gioeubia rescaldina

Dopo tre anni Rescaldina con la regia della Pro Loco ritrova il tradizionale rogo della Gioeubia, appuntamento che per il paese è un vero e proprio must ma che è stato celebrato per l’ultima volta a fine gennaio 2020, ad una manciata di giorno da quando la pandemia si è fatta improvvisamente vicina con la scoperta dei primi casi anche in Italia e le restrizioni hanno cambiato radicalmente quella che per tutti era la normalità.

Quest’anno, però, quella che domenica 29 gennaio dalle 18 in poi radunerà il paese intorno al fuoco nella piazza del Mercato sarà una Gioeubia 2.0, primo passo verso un’evoluzione della manifestazione tradizionale verso una formula più “green”. Per l’accensione dei falò, infatti, è oggi necessaria un’apposita autorizzazione da parte delle amministrazioni comunali per derogare alla normativa regionale che vieta la combustione all’aperto dal 15 ottobre al 15 aprile: deroga peraltro espressamente prevista dalla Regione stesse con una delibera mirata alla “Salvaguardia dei falò e dei fuochi rituali previsti nelle occasioni celebrative del calendario popolare della Lombardia”.

«Siamo contenti di poter fare il rogo della Gioeubia per la prima volta dopo il 2020 – sottolinea il presidente della Pro Loco Angelo Seveso – e di poter portare avanti la tradizione anche se sarà una versione un po’ più “tranquilla” rispetto al solito. Quest’anno per la prima volta verranno raccontate delle storie prima del fuoco, ci saranno musica e canti e chi suona uno strumento portatile potrà portarlo con sé: cercheremo di suonare e cantare insieme alcune canzoni della tradizione. Ci saranno poi il tipico piatto contadino e bevande calde: sarà un momento per stare insieme ricordando una tradizione dei nostri avi».

«Il falò ci sarà con la modalità più compatibile possibile con l’ambiente, sarà fatto di paglia e legna vergine – aggiunge il sindaco Gilles Ielo, ringraziando la Pro Loco per la collaborazione -. Verranno introdotte anche una serie di attività per lanciare una riflessione: ci sarà una presentazione delle origini della tradizione, una piccola performance artistica sempre sul valore delle tradizioni e stiamo invitando con il passaparola i bambini a presentarsi con qualcosa per fare rumore e una serie di realtà musicali che ci sono a Rescaldina perché vorremmo nel finale dell’evento proporre un momento dedicato alla musica e ai valori di comunità: l’idea è quella di individuare due pezzi da suonare e cantare insieme più un reef che si possa seguire battendo le mani, con le pentolacce e così via. Faremo scrivere su uno striscione di carta ai partecipanti cosa vogliono bruciare e poi il rotolo verrà usato come torcia per l’incendio: ci sarà anche una piccola postazione per le registrazioni dove potranno dichiarare cosa vogliono bruciare, così rimarrà testimonianza. Il messaggio che vogliamo mandare è che potremmo utilizzare altri strumenti per il rito, strumenti che ci uniscano, diventino linguaggio universale e non siano dannosi, togliendo ogni possibile messaggio negativo e cercando di mantenere la tradizione».

Secondo la leggenda, la Gioeubia era una vecchia strega magra, con le gambe lunghe e le calze rosse che viveva nei boschi e dagli alberi osservava tutti quelli che si addentravano tra le piante, soprattutto i bambini. L’ultimo giovedì di gennaio, poi, la Gioeubia andava alla ricerca di qualche bambino da mangiare, finché un giorno una mamma non le tese una trappola: preparò una pentola di risotto giallo con la “luganega”, ovvero la salsiccia, e lo mise sul davanzale della finestra. Attirata dal profumo, la Gioeubia uscì dal bosco e mangiò la pietanza senza accorgersi del tempo che passava: quando ebbe finito, il primo raggio di sole era ormai spuntato e la polverizzò, mettendo in salvo i bambini. Ancora oggi a fine gennaio in molti comuni del Varesotto e dell’Alto Milanese per celebrare la ricorrenza viene bruciato raffigurante una strega per esorcizzare le forze negative dell’inverno e propiziare l’avvento della primavera.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Gennaio 2023
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