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Restyling audio e video per la sala consiliare a Nerviano: “Soldi spesi per nuovi impianti, non solo per voto elettronico”

Dopo le critiche mosse dall'ex sindaco Massimo Cozzi, l'assessore all'informatizzazione chiarisce i contorni degli interventi effettuati in sala consiliare

Generico 26 Dec 2022

«A tutto c’è un limite». È scontro a Nerviano tra maggioranza e opposizione sui lavori per la riqualificazione dell’impianto audio e streaming video della Sala Bergognone, messi in cantiere da Piazza Manzoni per «adeguarli alle nuove esigenze di sedute in videoconferenza e per semplificare le operazioni di streaming e automatizzare le operazioni di voto, anche da remoto»: lavori che avevano già fatto discutere negli ultimi giorni dell’anno, quando l’ex sindaco Massimo Cozzi li aveva definiti uno «spreco che grida vendetta», e che oggi tornano sotto i riflettori dopo la replica dell’assessore all’informatizzazione e innovazione Flavio Cozzi.

60 mila euro per il voto elettronico in consiglio comunale a Nerviano. Cozzi: “Uno spreco”

«Accetto posizioni per “partito preso”, accetto che, come ovvio, non tutti la possano pensare allo stesso modo, ma non che si diffondano notizie false al giorno d’oggi dove tutto, dico tutto, è verificabile, basta averne voglia e voler cercare la fonte dell’informazione – sottolinea l’assessore -. Per la Sala Bergognone – e non per il voto elettronico – sono stati stanziati a inizio anno, non oggi o a settembre fondi per il completo rifacimento dell’impianto audio-video». L’impianto audio, infatti, era «analogico, obsoleto, una parte risaliva a prima del 2010», mentre l’impianto di streaming video, pur essendo «recente, del 2017, si è però dimostrato fin da subito non all’altezza della spesa sostenuta, pari a oltre 12.700 euro solo per la parte streaming, a cui andavano aggiunte annualmente spese per la piattaforma di distribuzione pari a 850 euro: «Affermazione – sottolinea l’assessore – che trova riscontro in tutte le riprese salvate, quindi abbastanza inconfutabili».

Da lì la scelta di investire per l’ammodernamento degli impianti della sala, stanziando, al netto dell’IVA, circa 8.200 euro per la sostituzione dell’impianto streaming video, 24mila euro per l’impianto audio, 4mila euro per l’hardware di pc e monitor, 8.400 euro per l’armadio rack, installazione e manutenzione comprese, e 4.150 euro per la licenza del software di gestione. «Mi preme porre l’accento proprio su quest’ultimo punto – spiega Cozzi -: si tratta del programma che gestisce i microfoni. In un mondo digitale, nel 2023, tanto, quasi tutto, è gestito da un software. Tra le altre funzionalità e specifiche che possiede, al suo interno c’è la possibilità di votare tramite la pulsantiera presente sui i microfoni, visualizzare il tutto su un monitor e trasmettere il risultato in sala e in streaming. Questo per dire, in modo chiaro, che non sono stati spesi quasi 60.000 euro per un capriccio, ma per una soluzione che al suo interno ha anche il voto elettronico, quindi visibile anche dalla ripresa video: non sono stati spesi per il voto elettronico. Giusto per rispondere a quanto non si configura per nulla come critica costruttiva, ma solo come sterile e inutile polemica».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Gennaio 2023
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