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Consulta Giovani in stand by a Dairago: “Privilegiamo il coinvolgimento su singoli progetti”

Dopo la pandemia i giovani di Dairago non hanno manifestato l'esigenza «né di costituire, né di essere rappresentati» in una Consulta Giovani

solidarietà

Consulta Giovani in stand by a Dairago. Nata durante il primo mandato da sindaco di Paola Rolfi, la consulta ha pagato lo scotto della pandemia e delle restrizioni che hanno frenato la vita sociale e al momento non è in cima alle richieste dei ragazzi del paese, tanto che l’amministrazione ha scelto, almeno per ora, una strada diversa e punta al coinvolgimento diretto su singoli progetti.

Lo ha spiegato la prima cittadina Paola Rolfi durante l’ultima seduta del consiglio comunale rispondendo ad un’interrogazione presentata da Scelgo Dairago, che ha chiesto conto al sindaco della nomina del nuovo consiglio direttivo, del presidente e del vicepresidente della Consulta Giovani dopo l’insediamento della seconda amministrazione Rolfi ad ottobre dello scorso anno e delle «modalità attraverso il quale è stata pubblicizzata l’adesione alla consulta giovanile».

«Costituita nel 2017 durante il primo mandato Civica Dairago, la Consulta Giovani dovrebbe essere l’organo che rappresenta la comunità giovanile dairaghese con il ruolo di raccordo tra istituzioni locali e giovani – ha spiegato la civica di centrodestra a proposito dell’interrogazione -. Purtroppo di questa consulta non ci sono più tracce pertanto nella nostra interrogazione chiediamo se si è insediata e come eventualmente è stata pubblicizzata l’adesione a questa iniziativa da parte dell’amministrazione».

«L’istituzione della Consulta Giovani nella passata consiliatura nasce non per volontà dell’amministrazione, ma per la richiesta dei giovani stessi – ha replicato la prima cittadina -. Complice anche il periodo di forzata inattività dovuta alla pandemia e la conseguente impossibilità di promuovere iniziative a partecipazione diretta, l’attività della consulta ha subito un arresto e, ad oggi, non sono pervenute dai giovani stessi richieste di una sua nuova istituzione. La Consulta giovanile costituisce uno strumento per promuovere il protagonismo giovanile, ma di certo non è l’unico. In questa fase di ripresa, come amministrazione, abbiamo deciso di privilegiare un rapporto diretto con i giovani, andando noi da loro per confrontarci, ascoltare le loro esigenze, verificare la possibilità e il loro interesse nel costruire insieme proposte e progetti. È questo il lavoro che sta svolgendo la consigliera Laura Olgiati, coadiuvata dal consigliere Nicolò Gatti».

«Nelle interlocuzioni che hanno avuto con ragazze e ragazzi è emerso come questi ragazzi non sentano, allo stato attuale, la necessità né di costituire, né di essere rappresentati in una consulta – ha aggiunto Rolfi -. È emerso come ragazzi e giovani manifestino un legittimo desiderio di leggerezza, di ricostruire i rapporti e di vivere riappropriandosi di quel senso di normalità, stravolto dalla pandemia. Per questo, invece che “forzarli” in una consulta, stiamo privilegiando un percorso di coinvolgimento su qualche singolo progetto o proposta concreta, che ponga al centro il protagonismo giovanile. Se poi, da questa prima attività, emergerà dai giovani la richiesta di istituire una consulta quale migliore strumento per portare avanti le loro esigenze ed interloquire con l’amministrazione, saremo ben lieti di riattivare la Consulta Giovani, pubblicizzando la possibilità di aderirvi con tutti mezzi a disposizione dell’amministrazione comunale».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Ottobre 2022
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