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Nuove modalità per rilevare le assenze in mensa a Nerviano: «Puntiamo all’uso del registro elettronico»

mensa scolastica

Nuove modalità per comunicare presenze e assenze degli studenti nelle mense scolastiche di Nerviano. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, non è più il personale ATA degli istituti scolastici a segnalare quanti e quali alunni consumeranno il pasto in refettorio, ma sono le famiglie stesse a dover comunicare eventuali assenze o uscite anticipate entro le 9.30, pena l’addebito del pasto non consumato. Il cambiamento, come prevedibile, non ha mancato di far discutere, al punto da finire tra i banchi del consiglio comunale cittadino attraverso un’interrogazione presentata dalle tre civiche di maggioranza e un’interpellanza di Lega, Con Nerviano e Gruppo Indipendente Nervianese.

«Abbiamo presentato questa interrogazione per conoscere le motivazioni che hanno portato alla modifica delle modalità di segnalazione della presenza e dell’assenza per la mensa scolastica dell’istituto comprensivo Nerviano – ha spiegato la capogruppo di Gente per Nerviano Silvia Tagliaferri durante la seduta -. La settimana scorsa è stata ricevuta una comunicazione ed è emerso che non è chiaro ai genitori quali siano le motivazioni della scelta. Sappiamo che fino all’anno scorso le presenze in mensa erano rilevate dal personale ATA, sappiamo anche che il personale ATA ha fatto presente più volte che non è un servizio di sua competenza, e vorremmo che l’assessore Alfieri illustrasse le motivazioni che hanno portato a questa scelta. Oggi è stato comunicato lo spostamento dalle 9 alle 9.30 dell’orario limite della segnalazione e che se un bambino sta male durante l’orario scolastico entro le 11 sarà la società stessa che gestisce il servizio a prendere in carico la segnalazione dell’assenza, ed è già un miglioramento rispetto alle prime norme. Chiediamo anche se questa è già la modalità definitiva o se c’è la possibilità che venga cambiata, per esempio con l’attivazione della rilevazione tramite registro elettronico delle presenze».

«Abbiamo un compito che fino all’anno scorso veniva svolto dalla scuola, che quest’anno però non lo fa più e al momento è stato scaricato sulle famiglie – ha aggiunto l’ex primo cittadino Massimo Cozzi -. Di fondo c’è una mancanza di chiarezza: nella comunicazione di fine giugno relativa alle modalità di iscrizione non si parlava di questa novità, chi si è iscritto a questo servizio lo ha fatto all’oscuro di questa modifica che è stata resa nota nei giorni scorsi. Ora si viene incontro alle famiglie ma non basta: la cittadinanza chiede se possibile che venga utilizzato il registro elettronico».

Quella attualmente adottata, però, nei piani dell’amministrazione non è che una modalità temporanea di rilevazione delle presenze in mensa. «A novembre 2021, in un primo incontro con allora reggente, ho appreso che il 31 dicembre sarebbe decaduto un protocollo di intesa stipulato con il precedente assessore e che a partire da quella data il personale ATA non avrebbe più effettuato né la rilevazione dei pasti e delle assenze, né l’assegnazione dei pasti in bianco – ha spiegato l’assessore alla partita Laura Aflieri -. D’accordo con il reggente, che in quell’occasione si è dimostrato molto disponibile, attraverso una lunga trattativa siamo giunti alla conclusione che il personale ATA avrebbe proseguito per tutto l’anno in questa attività, che effettivamente non compete più a loro. Intanto si è avviato un processo per risolvere la situazione: subito il pensiero è andato all’attivazione del registro elettronico, e con la collaborazione dell’assessore Cozzi abbiamo incontrato nuovamente il reggente e ci siamo accordati con la società che gestisce i servizi elettronici e con il gestore della mensa, che si è impegnato anche economicamente. Avevamo deciso di fare un periodo con l’inizio del nuovo anno scolastico, ma sono emersi due ostacoli: prima di tutto per la necessità di segnare le assenze sul registro elettronico entro le 9/9.30, cosa che non viene fatta da tutti gli insegnanti (che in alcuni casi compilano più tardi il registro, ndr) – che hanno fatto notare che soprattutto nelle prime classi è più importante l’accoglienza – e che l’allora reggente non ha voluto imporre anche se è un obbligo di legge. Il secondo ostacolo è stato l’assunzione di responsabilità: gli insegnanti non ritenevano opportuno che questo compito spettasse loro, in caso di errore chi avrebbe pagato il pasto? Il passo successivo sarebbe stato comunque il passaggio del file alla Sodexo, compito che avrebbe dovuto svolgere la segreteria che però lo vedeva come un ulteriore aggravio al lavoro, per cui il processo al momento si è bloccato».

«La via del registro elettronico è comunque quella che vogliamo perseguire – ha continuato Alfieri -. Siamo stati senza preside fino al 1 settembre e per questo le comunicazioni fra scuola e genitori sono state carenti, inoltre anche il contratto con Sodexo si era concluso e la gara di appalto si è conclusa a fine luglio. Capisco la difficoltà di alcune famiglie, ma ci sono stati tempi tecnici imprescindibili. Abbiamo deciso di optare per un sistema di rilevazione da parte delle famiglie come fanno tutti i comuni: sono stati individuati tre canali per venire incontro ai genitori, che non vogliamo ostacolare ma da parte dei quali è giusto che ci sia un’assunzione di responsabilità. La difficoltà delle 9 è stata subito recepita e c’è stata una trattativa con Sodexo che ha accettato di prolungare il tempo, molto più lungo rispetto ad altri comuni. Per facilitare le famiglie, inoltre, abbiamo avviato un doppio binario: personale della Sodexo farà a sua volta la rilevazione delle assenze per la fase di rodaggio. Per quanto riguarda bambini che non stanno bene a scuola, non è cambiato nulla: fino alle 11 è possibile stornare la presenza, era una rilevazione che faceva la scuola e che ora non vuole più fare ma siamo intervenuti con personale Sodexò. Purtroppo la collaborazione della scuola è stata minima, anche se è vero che il personale Ata è sottodimensionato e ha mansioni diverse e i docenti sono docenti e devono insegnare. La strada è quella percorsa da tutti i comuni, ma il nostro obiettivo è attivare un sistema che si basi sul registro elettronico».

Scettico anche il capogruppo di Fratelli d’Italia e Forza Italia Sergio Garavaglia: «Dissento totalmente rispetto alla gestione di questo servizio: è tempo scuola a tutti gli effetti e i docenti hanno l’obbligo di sapere quanti e quali ragazzi ci sono. Non solo, ma spetta al docente conoscere se in classe ci sono ragazzi che hanno allergie o altre particolarità, rientra nel loro compito educativo. La vedo dura farsi passare il registro elettronico, ci sono grossi problemi di privacy: semplicemente dobbiamo dire al dirigente scolastico che entro un certo orario è obbligato a dirci il numero di questi ragazzi e chi di loro ha bisogno di un’attenzione particolare».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Ottobre 2022
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