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Parabiago dà il benvenuto al museo del ciclismo: «Patrimonio di grande valore storico e culturale»

Inaugurato ufficialmente, quasi due anni dopo l'atto di nascita sancito dal consiglio comunale a causa dell'emergenza sanitaria, il museo del ciclismo di Parabiago

Inaugurazione museo del ciclismo a Parabiago

Che Parabiago sia legata a doppio filo al ciclismo è da sempre un dato di fatto: basti pensare che la città ha dato i natali a due campioni del mondo, Libero Ferrario (il primo italiano ad alzare le braccia al cielo trionfando nel ciclismo su strada) e Giuseppe Saronni, e alla campionessa italiana Martina Alzini, che ha fatto parte della spedizione azzurra alle ultime Olimpiadi di Tokyo. E da oggi le due ruote hanno anche ufficialmente una “casa” tutta per loro in via Olona: il museo del ciclismo, inaugurato ufficialmente, quasi due anni dopo l’atto di nascita sancito dal consiglio comunale a causa dell’emergenza sanitaria, proprio davanti ai grandi nomi del ciclismo parabiaghese.

«L’idea di creare un museo civico dedicato al ciclismo nasce dall’aver accettato la donazione di materiale relativo al ciclismo, con documenti che risalgono al 1900 e arrivano fino ad oggi, da parte di un cittadino di Canegrate, Renato Colombo, che ringraziamo per la cura e l’attenzione che ha avuto nel raccogliere e conservare questa collezione – ha spiegato il sindaco, Raffaele Cucchi -. Si tratta di un patrimonio dal grande valore storico e culturale per la nostra città, ma anche per tutto il territorio che rappresentiamo, soprattutto perché mantiene viva la memoria di un’identità sportiva che annovera campioni del mondo come Libero Ferrario e Giuseppe Saronni e giovani che stanno emergendo e tenendo alto il valore della nostra città. Oggi siamo qui a dare un segno di ripresa, della voglia e della volontà di andare oltre ad un periodo che dobbiamo lasciarci alle spalle, e ad aprire le porte alla storia del ciclismo che è stato ma soprattutto alla storia del ciclismo che sarà».

Inaugurazione museo del ciclismo a Parabiago

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Inaugurazione museo del ciclismo a Parabiago 4 di 15

Curatore del nuovo museo civico, che annovera tra le sue mura cimeli del calibro della medaglia e della maglia iridata di Libero Ferrario, é Antonio Patané, presidente del G.S. Amici del Pedale e socio della società ciclistica parabiaghese che del campione del mondo del 1923 porta il nome, che ha definito «una sfida» quella portata avanti in questi anni per dare vita al museo, senza nascondere la commozione parlando del percorso intrapreso per arrivare fin qui, del ruolo giocato da Renato Colombo e dalla sua donazione e dalle figure che l’hanno supportato in questo viaggio.

Inaugurazione museo del ciclismo a Parabiago

Il taglio del nastro del nuovo museo civico cittadino è stato accompagnato dalla benedizione del prevosto della parrocchia dei SS. Gervaso e Protaso, don Felice Noé. «La cosa più importante – ha ricordato il sacerdote – è custodire la memoria di chi ci aiuta ad essere veloci nel bene: abbiamo tutti bisogno di ritrovare uno spunto vincente per fare vedere che vivere nel bene è sicuramente più bello che non vivere da soli o pensando solo a sé stessi e trascurando chi è in difficoltà. Questo luogo, che diventa un’espressione della custodia della memoria, realizzato con fatica, passione e generosità, è il segno di come sia anche nelle cose semplici, possibile vivere nel bene».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Settembre 2021
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