Sono ormai in dirittura di arrivo i lavori per la riqualificazione di viale Villoresi avviati la scorsa estate a Nerviano. All’inizio di maggio erano stati piantumati gli alberi e le piante che coloreranno l’arteria stradale e ieri, martedì 18 maggio, sono state invece posizionate le panchine. Le polemiche che da ormai quasi due anni circondano il progetto, però, non si sono ancora spente, tanto che proprio in questi giorni il gruppo di opposizione Tutti per Nerviano è tornato a parlare di «progetto anacronistico» e «lavori malfatti».

Approvato dalla giunta a dicembre 2019, l’intervento è stato messo in cantiere dalla maggioranza con l’obiettivo di mettere in sicurezza il viale migliorando la viabilità sia per ciclisti e pedoni che per i mezzi a motore e allargando la carreggiata, anche nell’ottica del mantenimento del doppio senso di marcia, e di valorizzare quella che è di fatto la strada principale del paese con il rifacimento dell’illuminazione pubblica, nuovo arredo urbano e la rimozione della alberature malate e rovinate. Da lì era nato un progetto mirato ad un viale «multifunzionale», in base al quale il limite di velocità è stato abbassato a 30 chilometri orari, sono stati realizzati stalli di sosta protetti e attraversamenti pedonali rialzati e rimodellati i passi carrabili e in generale la strada si è per così dire rifatta il look.

L’idea progettuale, però, ha sempre fatto storcere il naso alle opposizioni e anche a molti cittadini, che negli anni scorsi avevano anche raccolto più di mille firme per dire “no” all’intervento così come voluto dalla giunta Cozzi. E tra i banchi dell’opposizione non sembrano aver cambiato idea: «Quando, nel pieno della contestazione di tanti nervianesi sfociata poi nella raccolta di oltre mille firme in poco tempo, il sindaco disse “Chi arriverà dopo di me avrà modo di fare quello che crede”, mai avremmo immaginato che tanta pervicacia avrebbe consegnato ai posteri un tale obbrobrio – protesta Daniela Colombo, consigliera della lista civica Tutti per Nerviano -. Il cosiddetto progetto di “riqualificazione” del viale è l’emblema dei cinque anni di questa amministrazione comunale. Inadeguatezza, pressapochismo, sperpero di denaro pubblico e un profondissimo senso del brutto: caratteristiche, queste, che ora sono sotto gli occhi di tutti».

«Il progetto sul viale, come tutta l’azione amministrativa di questa giunta, era anacronistico già nei suoi presupposti – aggiunge Colombo -: completamente fuori tempo sia rispetto alla rinuncia alla ciclabile che rispetto alla scelta di modificare la natura stessa del viale rimuovendo le alberature a filare. Quello che è un sentiment “green” – faticosamente costruito negli anni – che spinge prepotentemente verso una sostenibilità a tutto tondo, viene meno se si guarda alla realizzazione di questo progetto diversamente bello. Lavori malfatti, alberelli piantumati a caso ed alloggiati disarmonicamente (originariamente non erano previsti), aiuole senza cordoli che nella migliore delle ipotesi diventeranno il ricettacolo per sporcizia e feci canine, l’illuminazione realizzata fuori dal progetto generale (i lampioni saranno diversi rispetto al disegno complessivo di rifacimento dell’illuminazione pubblica) e infine panchine come dissuasori della seduta. Un pot pourri di pezzi eterogenei di arredo urbano che sono solo l’immagine riflessa del pot pourri di chi li ha voluti».