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Scuole a Nerviano, tutto funziona anche senza i finanziamenti del PON

L'assessore Sergio Girotti spiega l'iter seguito per accedere al bando ministeriale, poi tralasciato in quanto le condizioni poste non comprendevano le esigenze delle scuole, oggi ripartite senza problemi nei servizi forniti dal Comune

scuola

Con un dettagliato comunicato, l’assessore Sergio Girotti, con deleghe alla Pubblica Istruzione, Politiche educative, Informatizzazione e Innovazione di Nerviano spiega l’iter seguito per accedere al bando ministeriale del 24 giugno scorso per la “realizzazione di interventi di adattamento e adeguamento funzionale di spazi e ambienti scolastici, di aule didattiche, ma anche per la fornitura di arredi scolastici idonei a favorire il necessario distanziamento fra gli studenti”.

«A tale bando occorreva rispondere entro pochi giorni e in quei momenti non era chiaro nemmeno come la scuola potesse riaprire, in quanti spazi, con quali normative, quanti alunni per classe ecc. – spiega l’assessore Girotti –
Per non perdere la possibilità di finanziamento nell’eventualità che ci fossero imposti lavori gravosi dal Governo ed in attesa che il Governo stesso chiarisse quali strade percorrere si è ritenuto opportuno tenere aperta una porta di sicurezza chiedendo l’autorizzazione a partecipare a questo bando, cosa che è stata fatta il giorno 8 luglio. Il giorno successivo 9 luglio in CTS emanava un documento che chiariva il distanziamento di 1 Metro».

«A seguito di sopralluoghi fatti nelle varie scuole per collocare fisicamente banchi e sedie secondo le normative e determinare quindi quanti alunni potessero entrare in ogni aula, si è verificato che non sussisteva la necessità di opere murarie e/o di adattamento funzionale di spazi e che tutte le classi potevano essere contenute negli spazi interni alle varie scuole. L’unico spostamento riguardava tre classi delle secondarie di via Diaz che avrebbero trovato spazio nella primaria di via Roma. Quando già si era verificato la non necessarietà di adeguamenti funzionali, il ministero rispondeva il 20 luglio con l’autorizzazione alla spesa di 70.000 euro», prosegue sempre l’assessore che continua: «Nel frattempo è stato chiesto alla direzione Didattica di fornire un elenco di arredi o attrezzature che potessero essere finanziate col bando, cosa che è pervenuta il 24 luglio e comprendeva PC, stampanti, toner, LIM, casse acustiche, connessioni internet, teli per proiezioni e cavi vari. Dall’esame di queste richieste è emerso che nessuna potesse essere riconducibile al bando che ammette solo la “la fornitura di arredi scolastici idonei a favorire il necessario distanziamento fra gli studenti”».

«Visto quindi che non era necessario adattare aule e che non erano richiesti arredi per favorire il distanziamento, le scuole sono tutte dotate da decenni di banchi monoposto- la conclusione dell’assessore Girotti -, si è ritenuto di non procedere con i passi successivi, prova ne è che le scuole nel frattempo sono ripartite senza problemi legati agli spazi, agli arredi o ai servizi forniti dal Comune, mensa, trasporti e pre scuola sono partiti regolarmente mentre il post scuola verrà attivato nel momento in cui verrà fatto partire il tempo pieno nella scuola secondaria di via Roma»

Redazione
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Pubblicato il 07 Ottobre 2020
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