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Passeggiata alla scoperta del Parco del Roccolo con Legambiente

Una cinquantina di persone ha preso parte alle tre tappe della camminata conoscitiva del Parco del Roccolo organizzata dal Cigno verde

camminata conoscitiva Parco del Roccolo

Mattinata alla scoperta del Parco del Roccolo per una cinquantina di persone che ieri, domenica 19 luglio, nel rispetto delle norme anti-Covid hanno partecipato a piedi o in bicicletta alla camminata conoscitiva dell’area verde promossa dal Circolo Legambiente insieme al Comitato antidiscarica di Busto Garolfo e Casorezzo e allo stesso parco.

La passeggiata ha toccato «tre realtà che ben sintetizzano le potenzialità del Parco del Roccolo – sottolinea Legambiente -, che moltissime persone apprezzano, soprattutto dopo l’isolamento forzato per il lockdown». All’iniziativa hanno preso parte anche il sindaco di Casorezzo, Pierluca Oldani, e la prima cittadina di Busto Garolfo, Susanna Biondi. Durante la mattinata, peraltro, il primo cittadino casorezzese ha anche aggiornato i presenti sulla situazione relativa al progetto per una discarica di rifiuti speciali nel sito ATeG11, ovvero dove erano collocate le ex Cave di Casorezzo.

Nato nel 1994, il polmone verde che si estende tra Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago è adibito per l’80% all’agricoltura. Per riscoprire il valore agricolo, storico e naturalistico del parco, durante la camminata sono stati proposti tre diversi incontri. In primis con Giovanni Ticozzi, un agricoltore 84enne la cui azienda di famiglia dagli anni ’20  produce riso Carnaroli con l’acqua del Canale Villoresi, in una realtà agricola vicinissima a quella che dovrebbe essere l’area della discarica.

camminata conoscitiva Parco del Roccolo

Poi i partecipanti, guidati da Silvia Calati, hanno visitato la chiesa campestre di San Salvatore a Casorezzo, nei pressi della via che, a ovest di Milano, collegava Pavia ai paesi d’Oltralpe, dove si trovano i resti di un ciclo di pitture murali dell’undicesimo secolo, rara testimonianza figurativa della grande stagione romanica milanese.

Ultima tappa alla scoperta di un progetto di monitoraggio del cervo volante, spiegato dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco. Questi insetti sono stati definiti da una direttiva europea di “interesse comunitario”, cioè meritevoli di conservazione a garanzia della biodiversità, e sono i più grandi coleotteri presenti in Europa, in forte diminuzione in questi anni. «Il progetto – spiega il Cigno verde – testimonia la volontà del parco di studiare per salvaguardare il patrimonio faunistico, elementi fondamentali dell’equilibrio naturale e della biodiversità. Conoscere il Parco vuol dire capire quanto per il paesaggio, per la nostra salute, per ciò che produce, per la sua fruizione ricreativa, sportiva, culturale sia importante tutelarlo».

«Anche questa bella iniziativa – continua Legambiente – ha confermato quanto sia necessario rafforzare il futuro di questo patrimonio ricco di natura, agricoltura, rete ecologica di collegamento con altri parchi e passaggio faunistico. L’evoluzione che riteniamo più opportuna per la sua tutela e prospettiva di sviluppo, è di entrare a far parte di un parco regionale come sostenuta da diverse associazioni nel mese scorso, proposta rafforzata anche con numerose firme di cittadini attraverso una petizione. Apprezziamo gli intenti della nuova direzione del Parco di realizzare la cartellonistica del parco, crediamo sia il momento opportuno per indicare i percorsi naturalistici, le aziende agricole, i luoghi di interesse storico, il collegamento tra i comuni circostanti, favorendo la conoscenza e fruibilità».

Redazione
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Pubblicato il 20 Luglio 2020
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