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Arrestato consigliere di Busto Arsizio, favoriva la cosca di Rispoli

Il consigliere comunale Paolo Efrem, nell'ordinanza di custodia cautelare della Dda di Milano che riguarda un'azienda che tratta rifiuti, favoriva il capo del clan di Legnano-Lonate Pozzolo

Paolo efrem matteo guarneri

Era entrato in consiglio comunale con la lista Busto Grande a sostegno della candidatura a sindaco di Emanuele Antonelli ed era diventato un simbolo in quanto primo consigliere comunale di colore a varcare la soglia della sala esagonale di Busto Arsizio, luogo deputato all’esercizio della democrazia cittadina. Non solo, la sua elezione è stata resa ancora più significativa perchè sostenuto da esponenti della destra storica cittadina come Checco Lattuada e Matteo Sabba. Oggi Paolo Efrem è finito in carcere con un’accusa pesantissima: aver agevolato con false fatturazioni una cosca di ‘ndrangheta.

Tosi lascia il consiglio, al suo posto entrerà Paolo Efrem

Il Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha arrestato oggi cinque persone, tra cui il consigliere comunale di Busto Arsizio Paolo Efrem nell’ambito di un’inchiesta del pm di Milano Silvia Bonardi su infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore dei rifiuti. Il consigliere è finito in carcere per emissione di false fatture con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche. L’ordinanza del gip Sara Cipolla riguarda anche il capo del clan di Legnano-Lonate Pozzolo, Vincenzo Rispoli.

L’operazione di questa mattina della Dda di Milano è collegata agli arresti di un anno fa tra Lonate Pozzolo e Legnano e con l’indagine Feudo che aveva scoperchiato l’infiltrazione delle cosche nel trattamento dei rifiuti. Al centro di quell’inchiesta c’era il bustocco Matteo Molinari, titolare della Srm Ecologia una delle aziende di trattamento rifiuti compresa nell’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Milano che ha portato all’arresto di sei persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

L’indagine avviata dopo l’esecuzione della citata ordinanza ha consentito di riscontrare come la società Smr Ecologia srl, operante nel settore prima del trasporto e poi del trattamento rifiuti, gestendo l’impianto di trattamento rifiuti sito in La Guzza (CO), abbia subito, per un lungo periodo, l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo.

Grazie alla scelta dell’imprenditore, a suo tempo raggiunto dalla misura cautelare, di spiegare le motivazioni sottese all’illecita attività, è stato possibile ricostruire il contesto estorsivo in cui egli, dal 2014 al 2018, è stato costretto ad erogare utilità di vario tipo e, più precisamente, sia somme di denaro che assunzione di personale.

E’ emerso, grazie a puntuali indagini di carattere economico-finanziario, svolte dalle Fiamme Gialle, anche come la maggior parte delle dazioni di denaro avveniva attraverso la creazione di fondi ad hoc creati, con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, per fittizie consulenze, dalla ditta individuale di un compiacente componente del consiglio comunale di Busto Arsizio.

E’ stato dimostrato come tali provviste, pari a oltre 100.000 euro per un solo anno, siano state utilizzate per far fronte al pagamento delle spese di viaggio e di soggiorno al Nord Italia da parte dei più stretti familiari di un soggetto all’epoca detenuto e sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis. Ord. Pen.: da qui il nome dell’operazione “Special Guest

E’ emerso altresì come l’attività estorsiva abbia condotto all’assunzione, forzata, da parte della società del genero del capo della locale Vincenzo Rispoli. Allarmante è il settore in cui operava Smr Ecologia s.r.l.: come noto, quello dei rifiuti è uno degli attuali ambiti privilegiati per l’operatività della ‘ndragheta e ciò in relazione alla sua estrema redditività.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 13 Luglio 2020
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