«[…] "Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte».

Dante Alighieri,
in Commedia, Canto V dell'Inferno, vv. 100 – 108

Il 25 marzo si è celebrato il "Dantedì", la prima giornata dedicata a Dante Alighieri. Il Consiglio dei Ministri quest'anno ha scelto di celebrare il Sommo Poeta con un appuntamento speciale in vista del 700esimo anniversario della sua morte, che cadrà nel 2021.

La data del 25 marzo non è casuale: secondo alcuni studiosi, infatti, proprio il 25 marzo iniziò il viaggio altamente simbolico di Dante nell'aldilà: dall'Inferno al Paradiso, passando per il Purgatorio. Ma il 25 marzo non mette d'accordo tutti: secondo altri Dante si sarebbe smarrito nella selva oscura, da riferimenti interni alla Commedia, tra il 7 e l'8 aprile. Unica certezza, insomma, era primavera. E l'anno era il 1300.

Tre curiosità su Dante? Il suo nome completo era Durante, l'espressione "rispondere per le rime" nasce da lui (che a fine 1200 anticipò di secoli il dissing tra rapper e si mise a "battibeccare" via sonetti con Forese Donati) e, amatissimo oggi, in realtà fu dimenticato per secoli nella letteratura italiana dopo la stroncatura di Pietro Bembo nel Cinquecento (che a lui preferì, come modello per la lingua poetica, Petrarca).

In copertina: l'illustrazione di Gustave Dorè riferita a Paolo e Francesca