Lo sport come esempio di inclusione, ecco il murales di AttivaMente alle Tosi di Legnano
L’opera è stata creata dagli studenti di quarta del Liceo Artistico Dell’Acqua di Legnano, indirizzo figurativo, e rappresenta un inno alla forza, alla passione e all’energia dello sport come strumento di inclusione

È stato inaugurato nella palestra delle scuole medie Tosi di Legnano il nuovo murales realizzato nell’ambito del progetto “AttivaMente”, percorso educativo e artistico pensato in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Cortina 2026. L’opera, che raffigura dettagli di sport paralimpici, è stata creata dagli studenti di quarta del Liceo Artistico Dell’Acqua di Legnano, indirizzo figurativo, e rappresenta un inno alla forza, alla passione e all’energia dello sport come strumento di inclusione.
A coordinare i lavori, durati due settimane, è stato il docente Gaetano Drago, che ha guidato i ragazzi nella progettazione e nella realizzazione del murales: «Sono stati usati colori acrilici e pigmenti – spiega il professor Drago –; siamo partiti da una base monocroma per poi realizzare le aree di contorno che sprigionano energia attorno alle figure. I ragazzi hanno vissuto qui per due settimane, lavorando insieme. Abbiamo cercato di portare un po’ di bellezza in questo spazio».
LA REALIZZAZIONE
In prima fila anche la progettista del murale, Alice Marletta, ex studentessa del Liceo Dell’Acqua, diplomata lo scorso anno, che ha voluto partecipare all’inaugurazione per salutare i compagni e i docenti: «Il risultato finale è molto bello – racconta –. Ho scelto uno sfondo arieggiato con molte pennellate che danno l’idea di un acquerello e che rendono tutto più sfumato, andando così ad abbracciare il corpo degli sportivi. Una bella soddisfazione vederlo realizzato». All’inaugurazione erano presenti la dirigente scolastica Maria Carelli, le autorità comunali e numerosi studenti. L’assessore all’Istruzione Ilaria Maffei, intervenuta insieme all’assessore allo Sport Guido Bragato, ha voluto lanciare un messaggio agli alunni: «Ragazzi, prendiamoci cura di questi spazi, che sono vostri».
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