Operazione “Mirko Oro”: indagato evade i domiciliari
Il giovane, noto in città per il caso della scritta blasfema su una hummer limousine bianca, ora è in carcere...

Evade gli arresti domiciliari ma viene scoperto dalla Polizia di Stato di Legnano. Per A. F., coinvolto nell'operazione "Goldfinger", sono così scattate le manette. L'uomo è tra le 11 persone coinvolte nelle indagini portate a termine dalla Guardia di Finanza di Legnano e che vedono sotto accusa l'impero "Mirko Oro" del rescaldinese Mirco Rosa (clicca qui). Inoltre, il giovane è noto in città per il caso della bestemmia scritta su una hummer limousine bianca.
Secondo le prescrizioni imposte dal gip del Tribunale di Busto Arsizio, era detenuto nell'abitazione della madre. Solo i familiari conviventi erano autorizzati ad avere contatti con lui.
Le indagini sono scattate il pomeriggio di martedì 7 luglio quando una volante del Commissariato, impegnata in un servizio di controllo per la città, ha notato un movimento sospetto nell'abitazione del detenuto. A fronte di ciò, il vice questore aggiunto dr. Francesco Anelli ha disposto un servizio di monitoraggio in collaborazione con il comando delle Fiamme Gialle. I controlli sono stati effettuati con personale in borghese.
Quando la polizia è intervenuta, nell'abitazione con il giovane c'erano due collaboratori, tra cui uno indagato nella medesima operazione.
Il pm Nadia Calcaterra della Procura di Busto Arsizio, che con il procuratore capo Gianluigi Fontana ha seguito l'operazione "Goldfinger" svolta dal nucleo mobile delle Fiamme Gialli legnanesi guidate dal luogotenente Francesco Focone, ha deciso di procedere con l'arresto di A. F. Una scelta dettata dal il timore che l'indagato potesse concordare versioni di comodo relative all'indagine in cui sono entrambi coinvolti. Ora l'arrestato è in carcere.
Un'altra operazione riuscita che ha visto la massima collaborazione tra le Forze dell'Ordine attive in città. Sottolinea infatti il dr. Anelli: "Mi preme segnalare l'estrema sinergia che a Legnano avviene tra le Forze dell'ordine. In passato più volte si è operato assieme ai Carabinieri. In questa circostanza è stata la Polizia di Stato ad unire le forze con la Guardia di Finanza per fare fronte comune e combattere in maniera serrata quelle condotte che non sono rispettose delle regole".
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