Il re dell’oro finisce in carcere
Con 11 ordinanze di custodia cautelare si è conclusa l'operazione "Goldfinger" che vede sotto accusa l'impero "Mirko Oro"...

Si è conclusa sabato 20 giugno, con 11 ordinanze di custodia cautelare, l'operazione "Goldfinger" che vede sotto accusa l'impero "Mirko Oro" del rescaldinese Mirco Rosa. Dopo 1 anno e mezzo d'indagini la Guardia di Finanza ha fermato 11 persone, tra cui l'imprenditore rescaldinese e il suo socio Giacomo De Luca, per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, al riciclaggio e alla ricettazione.
A spiegare il lavoro svolto in collaborazione con la Procura di Busto Arsizio il colonnello Domenico Morabito capitano della Guardia di Finanza legnanese con il procuratore capo Gianluigi Fontana della Procura di Busto Arsizio e il sostituto procuratore dott.ssa Nadia Alessandra Calcaterra. Tutto è partito da un controllo fiscale attivato Fiamme gialle nel dicembre del 2013. Dal periodo preso in esame è emerso che i due capi dell’organizzazione hanno nascosto al fisco 5,5 milioni di euro con un’evasione di Irpef che ammonterebbe a 3,7 milioni di euro.
Le indagini hanno consentito di svelare l’esistenza di una solida struttura associativa, finalizzata alla commissione di reati di ricettazione, omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e/o distruzione di documentazione contabile obbligatoria, riciclaggio, falso in registro e notificazioni, concorso in incendio, concorso in simulazione di reato, in violazione agli artt. 56, 61 n. 2, 81, 110, 416 co 1 e 2, 423, 367, 648, 648 bis C.P. e artt. 2, 8 e 10 del D.Lgs. 74/2000.
I militari si sono attivati all'alba dando in esecuzione le 11 misure di custodia cautelare nei confronti di soggetti appartenenti ad un sodalizio criminale, radicato nel legnanese e nei comuni limitrofi, dedito alla perpetrazione di una molteplicità di reati che nel tempo ha permesso ai membri dell’associazione criminale di raggiungere una posizione di egemonia nel campo delle attività commerciali.
Una corsa contro il tempo per riuscire a fermare la fuga del "socio" «Il De Luca, stamattina era pronto per imbarcarsi su una nave diretta in Spagna – ha spiegato sabato il sostituto procuratore Calcaterra -. Il Gip Guerrero è riuscita a emettere l'ordinanza appena in tempo, infatti i militari sono riusciti a fermarlo nella sua abitazione dove hanno scovato una cassaforte murata, risultata vuota».
Secondo la Guardia di Finanza il capo dell’organizzazione è appunto Rosa, noto alle cronache locali anche per la pubblicità negativa operata nei confronti delle Istituzioni nonché di Autorità ecclesiastiche e religiose. Il rescaldinese, già prima del provvedimento emesso dall’A.G. di Busto Arsizio, stava scontando la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno della durata di anni 2, in quanto, nel luglio scorso, era stato arrestato in flagranza, per reati di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale commessi ai danni della propria convivente.
Oltre 23 le attività economiche finite nel mirino del Gruppo della Guardia di Finanza di Legnano, i quali hanno accertato che: l’oro di provenienza delittuosa ricevuto (o quantomeno, determinati quantitativi dello stesso), veniva “ripulito” attraverso fusione presso fonderie a ciò deputate o attraverso annotazioni fittizie nei registri di PS dei negozi appartenenti alla rete delle imprese gestite dal sodalizio. Sono stati sottratti al fisco oltre 5.400.000 euro di elementi positivi di reddito. Sono attualmente in corso le perquisizioni presso le dimore degli arrestati, effettuate con l’ausilio delle speciali unità cinofile “antivaluta”.
Il procuratore capo dr. Gianluigi Fontana infine ha commentato: «E' dal 13 settembre 2013 che le Forze dell'Ordine locali hanno iniziato a collaborare con la Procura di Busto Arsizio. Certo, il passaggio da Milano a Busto Arsizio ha comportato problematiche comunque superate. Infatti mi reputo contento della fruttuosa collaborazione instaurata con tutte le Forze dell'Ordine della zona. E quest'operazione, svolta con Guardia di Finanza di Legnano, ne è la conferma».
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