(v.a.) – Impossibile non notarlo. "L'ecomostro di viale Cadorna", rischia di rimanere abbandonato nel degrado come cattivo biglietto da visita per chi entra in città dall'autostrada. 

A credere che vada fatta una forte riflessione urbanistica, «sia per evitare fenomeni di questo tipo che per trovare rimedi», è il consigliere comunale Giuseppe Marazzini (Sinistra legnanese), che nel suo blog ha postato le immegini dell'edificio con un'eloquente disascalia: "A quando anche a me toccherà la dinamite?". 

«Quello di viale Cadorna – scrive in una nota – è uno dei tanti palazzotti di alloggi residenziali spuntati durante la fase di decadenza dell'espansione edilizia legnanese. Quando nel 2007 il progetto di realizzazione fu portato in commissione consiliare fu aspramente criticato dall'opposizione di allora per la sua collocazione prospiciente al viale Cadorna, stessa critica fu fatta per il McDonald's. Collocazione che avrebbe creato problemi alla viabilità con pericolo di incidenti».

I lavori di costruzione dell'ecomostricciattolo partirono nel mese di settembre del 2008 e dovevano terminare entro i tre anni di durata del permesso di costruzione, ovvero settembre 2011. Il permesso a costruire è però a tutt'oggi  scaduto – denuncia Marazzini – e non risulta che la società titolare dell'immobile, la ARTEC srl, abbia fatto richiesta di proroga o di rinnovo del permesso necessario per terminare i lavori. «A questo punto – conclude il consigliere – c'è il rischio che l'ecomostricciattolo, fonte di degrado e insicurezza, rimanga in lì a rovinarci la vista e l'anima per parecchi anni. Certamente una forte riflessione urbanistica va fatta, sia per evitare fenomeni di questo tipo che per trovare rimedi».