Legambiente rilancia: “Per il Santuario della Madonna di Dio ‘l Sà serve un parco intercomunale”
Legambiente e i volontari che si occupano del santuario della Madonna di Dio 'l sà intervengono nel dibattito sul futuro dell'area e rilanciano la proposta di un parco intercomunale
«Intorno al Santuario della Madonna di Dio ‘l Sà serve un parco intercomunale». La proposta arriva dai circoli di Legambiente di Nerviano e Parabiago e dai volontari del gruppo Riapriamo il Santuario, che da ormai quattro anni grazie ad un patto di cittadinanza attiva siglato con l’amministrazione comunale di Parabiago organizzano visite guidate alla chiesa e al lazzaretto. Ed è una proposta destinata inevitabilmente a rinfocolare il dibattito sul futuro del santuario e del territorio che lo circonda, al centro da un lato di una proposta di revisione della viabilità da parte del comune di Nerviano e dall’altro di una contro-proposta di Parabiago per un accordo di programma.
Costruito verosimilmente nel XVI secolo al confine tra Parabiago e Nerviano, probabilmente per sciogliere un voto, sulle rovine di una cappella campestre di proprietà dei monaci di S. Ambrogio, il santuario viene ritenuto da alcuni opera di Donato Bramante, anche se la tesi più accreditata è che ne sia stato artefice un suo allievo, probabilmente quel Giacomo Lampugnani al quale viene attribuita anche la Basilica di San Magno. La chiesa, vista la posizione isolata, è stata utilizzata come lazzaretto e negli anni Dieci del secolo scorso santuario e cimitero annesso sono stati dichiarati monumento nazionale.
Negli anni le occasioni di apertura della chiesa sono progressivamente diminuite fino all’intervento dei volontari, ma da alcune settimane il futuro dell’area è tornato ad essere un tema “caldo”, non senza sollevare perplessità da parte del Cigno Verde e di chi da tempo si dedica alla chiesa. «La proposta di Parabiago ci ha lasciato stupiti perché riguarda il territorio di un altro comune – sottolineano dai circoli Legambiente di Parabiago e Nerviano e dal gruppo Riapriamo il Santuario -. Parabiago mette in dubbio lo studio viabilistico realizzato da Nerviano? È come mettere in discussione il nuovo PGT di un comune limitrofo. Si tratta peraltro di una proposta che va ad interferire con due vincoli: quello legato alla presenza del Parco dei Mulini e quello imposto dalla Soprintendenza. In quello che viene suggerito, però, dal nostro punto di vista c’è un elemento di interesse: la chiusura della strada».
Ed è da qui che Legambiente e volontari vorrebbero ripartire. «È necessario che si lavori nella prospettiva di un disegno complessivo: la soluzione che proponiamo da tempo è quella di creare nella parte vincolata del territorio un parco intercomunale – spiegano -. Si tratta di circa otto ettari di terreno, e vista la carenza di verde pubblico sarebbe anche un’occasione per creare un polmone verde tra i due paesi: un parco intercomunale diventerebbe un ponte che unisce piuttosto che un confine che divide due comunità che hanno una storia religiosa che va proprio in questo senso. È un’idea da sviluppare all’interno di un progetto complessivo che comprenda anche la chiesa, in condizioni precarie soprattutto dal punto di vista della tenuta muraria: la muratura verso la strada manca del tessuto cementizio che unisce i mattoni a causa delle reazioni chimiche innescate dai gas di scarico dei mezzi di passaggio e il traffico comporta anche problemi di stabilità per l’edificio».
La proposta del Cigno Verde e del gruppo Riapriamo il Santuario, peraltro, non è una novità: da anni, infatti, i volontari indicano questa strada come quella da percorrere negli incontri periodici con le amministrazioni comunali, ma sempre con risultati «francamente freddi». «Finora non abbiamo avuto attestazioni perlomeno di interesse, se non di scelte politiche concrete – ribadiscono Legambiente e volontari -. Quest’anno, fortunatamente, dopo un’attesa decennale forse qualcosa si è mosso: Nerviano ha iniziato ad approvare degli atti amministrativi e ha presentato durante una commissione consiliare un piano di viabilità generale che introdurrebbe il senso unico. Non è la nostra prima scelta, ma riconosciamo un tentativo di fare qualcosa, almeno c’è un passo. Poi, però, Parabiago ha stravolto tutto».
L’accordo di programma proposto da Piazza della Vittoria, però, per i volontari fa acqua da tutte le parti. «Sull’area c’è un vincolo recente, il Parco dei Mulini istituito nel 2008 – aggiungono -, ma soprattuto, tenendo conto che sui parchi i comuni hanno comunque la possibilità di fare scelte, va considerata la dichiarazione di monumento nazionale che vincola la chiesetta ma ma impone anche il “divieto di eseguire opere che possano danneggiare la luce o la prospettiva o comunque possano alterare le condizioni di ambiente o di decoro del monumento”, e indica tutta la zona vincolata con la chiesetta. È grazie a questo vincolo che si è riusciti a bloccare il precedente progetto di strada e qualsiasi intervento non può non tenerne conto».
Proprio la proposta di una nuova strada lanciata da Parabiago, infatti, è la nota più dolente per Legambiente e per il gruppo Riapriamo il Santuario. «Il comune di Parabiago sostiene che le modifiche alla viabilità proposte da Nerviano incidano sulla propria viabilità, ma durante l’ultima riunione, nella quale l’assessore alla partita di Nerviano si è impegnato a far realizzare uno studio viabilistico, l’assessore di Parabiago aveva sottolineato che i problemi viabilistici sono di Nerviano e non di Parabiago. Ora lo studio è stato fatto e l’ingegnere che se ne è occupato ha stabilito che la quantità di traffico è irrilevante e che si può evitare di fare una nuova strada. Ci sembra pretestuoso parlare ora di problemi viabilistici per Parabiago».
I volontari sperano di poter incontrare nuovamente a stretto giro di posta le amministrazioni comunali, magari coinvolgendo anche i parroci di Nerviano e Parabiago per vagliare la possibilità di un progetto più ampio, con l’eventuale sostegno di bandi, che metta mano sia alla chiesa, sia alla piazza antistante. «Un parco intercomunale potrebbe diventare un elemento di richiamo per entrambi i comuni – concludono -, anche perché c’è già un parco pubblico molto frequentato e, proprio nell’area verde dove viene proposta la strada, ci sono dei terziari alimentari dal Villoresi: si tratta di un’area preziosa sia per la biodiversità, sia per il cambiamento climatico. Il santuario è vicino all’Ecomuseo del Paesaggio e rientra anche nel percorso del cammino di Sant’Agostino, ma i turisti che lo percorrono oggi lo trovano chiuso. Nell’area della chiesa c’è anche un appartamento di proprietà del comune di Parabiago che, una volta sistemato, potrebbe ospitare un custode che provveda all’apertura e vigili sugli atti vandalici».










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