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Il chirurgo Baldazzi in cattedra in Famiglia Legnanese: “La chirurgia del futuro è già realtà all’Ospedale di Legnano”

Riuscito l'incontro tenutosi a Villa Jucker a Legnano. Gianandrea Baldazzi, direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Legnano, ha raccontato com'è cambiato il mondo della chirurgia e ha cercato di delineare possibili scenari futuri

“La chirurgia ‘gentile’: tra mininvasività e intelligenza artificiale” in Famiglia Legnanese

Un occhio capace di osservare i dettagli microscopici dell’anatomia umana: potrebbe sembrare il superpotere di un eroe dei fumetti, ma è la realtà quotidiana per molti chirurghi, grazie al costante progresso tecnologico. Lo sa bene Gianandrea Baldazzi, direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Legnano, che ha raccontato com’è cambiato il mondo della chirurgia e ha cercato di delineare possibili scenari futuri. Il luminare è intervenuto in una gremita Sala Caironi di Villa Jucker a Legnano durante un incontro del ciclo dedicato ad avvicinare la cittadinanza al mondo della sanità locale. L’evento, tenutosi nella serata di venerdì 9 maggio e intitolato “La chirurgia ‘gentile’: tra mininvasività e intelligenza artificiale”, è stato promosso dalla Famiglia Legnanese in collaborazione con ASST Ovest Milanese, Fondazione degli Ospedali Onlus e con il patrocinio della Regione Lombardia. L’iniziativa ha offerto un’occasione preziosa per riflettere sulle nuove frontiere della chirurgia e sul ruolo sempre più centrale della tecnologia. Il pubblico ha così scoperto come l’introduzione di monitor ad alta risoluzione e di strumenti capaci di entrare nel corpo senza ricorrere a tecniche invasive abbia rivoluzionato il mondo della chirurgia moderna.

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“La chirurgia ‘gentile’: tra mininvasività e intelligenza artificiale” in Famiglia Legnanese 4 di 11

La chirurgia “gentile” e il nuovo modo di curare

Al centro dell’incontro, la cosiddetta chirurgia gentile, ovvero quella pratica che cerca il massimo risultato terapeutico con il minimo impatto sull’integrità fisica e psicologica del paziente. Un concetto che trova espressione nella chirurgia laparoscopica, o mininvasiva che, come ha spiegato Baldazzi con parole semplici e dirette, consente di operare attraverso piccole incisioni grazie a strumenti sottili e a una telecamera interna. I vantaggi sono numerosi: meno dolore post-operatorio, recupero più rapido e minori complicanze rispetto alla chirurgia tradizionale. La tecnologia oggi offre strumenti potenti, come i monitor ad altissima risoluzione — ad esempio i 4K da 55 pollici — che permettono ai chirurghi di vedere dettagli altrimenti impercettibili, come capillari e nervi. Una visione amplificata che migliora notevolmente la precisione dell’intervento e la sicurezza del paziente. Un altro tassello fondamentale è rappresentato dalla chirurgia robotica: braccia meccaniche che non tremano, eseguono movimenti precisi e consentono interventi sempre più sicuri e mirati. Ma, come sottolinea Baldazzi, dietro ogni macchina c’è sempre la mente dell’uomo, con la sua esperienza e capacità di decidere.

Tecnologie come la fluorescenza e le telecamere a infrarossi stanno migliorando la capacità di visualizzare i tessuti senza necessità di iniettare sostanze, rendendo gli esami meno invasivi. La realtà aumentata, infine, apre la strada a una nuova dimensione: l’anatomia del paziente può essere esplorata in modalità immersiva, aiutando il chirurgo nella pianificazione e nell’esecuzione dell’intervento. Per Baldazzi, l’intelligenza artificiale non va temuta, ma accolta con fiducia. È uno strumento prezioso, che consente di collegarsi con specialisti in tutto il mondo, condividere in tempo reale dati clinici e conoscenze, abbattendo le barriere dello spazio. L’IA apre così a un nuovo concetto di equità delle cure, dove anche chi vive in territori meno serviti può accedere alle stesse tecnologie e competenze di eccellenza.

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Pubblicato il 10 Maggio 2025
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