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Migranti, Lega Nord: “Via all’invasione con la riconferma delle amministrazioni uscenti”

In questi giorni la Lega Nord ha distribuito per San Giorgio un volantino che titolava "La calata degli immigrati", per esprimere la propria posizione sulla questione. 

Firmare o non firmare il protocollo per l'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo, questo è il dilemma, direbbe Amleto se fosse il quarto "sfidante" che il prossimo 11 giugno a San Giorgio prenderà parte alla corsa per la poltrona di Piazza IV Novembre.

Parlare di dilemma è eccessivo, perchè i tre aspiranti sindaci sembrano già avere le idee chiare, ma non c'è dubbio che quello dei migranti di recente si stia candidando a pieno titolo come "tema caldo" della campagna elettorale sangiorgese.   

In questi giorni, infatti, la Lega Nord ha distribuito per San Giorgio un volantino che titolava "La calata degli immigrati", nel quale esprimeva la propria posizione sulla questione. «Nel mese di marzo 2017 – si legge nel volantino – Cecchin e gli altri sndaci della provincia di Milano eletti nelle coalizioni di sinistra hanno concordato con la Prefettura di Milano un protocollo con il quale hanno impegnato i Comuni da loro amministrati ad ospitare entro il 31 dicembre 2017 una quota di immigrati arrivati clandestinamente in Italia». 

«La firma definitiva – continua il testo diffuso dai Lumbard – è stata furbescamente ritardata dai sindaci uscenti per timore di ripercussioni negative nelle imminenti elezioni comunali. É tuttavia evidente che la riconferma delle amministrazioni uscenti darebbe il via all’invasione. Nessuno infatti conosce il numero di clandestini che arriveranno sul nostro territorio nei prossimi 5 anni! Il sindaco Cecchin ha già annunciato il proprio sostegno a questo progetto di invasione, nascondendosi dietro l'indisponibilità a San Giorgio di strutture pubbliche idonee ad ospitare i primi diciannove immigrati previsti, ma sta solo nascondendo la verità. Infatti il protocollo sottoscritto con la Prefettura prevede espressamente l'obiettivo di utilizzare anche e soprattutto case private e cooperative. Ciò significa che con i 35 euro al giorno per ogni immigrato versati alle cooperative queste avranno la possibilità di affittare edifici privati offrendo canoni anche superiori a quelli di mercato, dando il via al noto “business” che ruota intorno all’immigrazione. A siffatte politiche di "accoglienza" – concludono gli uomini del Carroccio – ci opporremo con ogni forza e mezzo affinché alcuna presenza indesiderata possa essere imposta sul territorio comunale. Non siamo infatti disposti a pagare passivamente il prezzo della politica dissennata di un Governo centrale che non sa e non vuole contrastare un’ondata migratoria di portata epocale, le cui conseguenze future sarebbero drammatiche».

Una posizione netta, perfino tranchant. Ma la sezione sangiorgese della Lega Nord ha rincarato la dose, per fugare ogni dubbio – se ancora qualcuno ne fosse rimasto – sulla propria posizione rispetto al protocollo e sulla reazione, o meglio mancanza di reazione, del sindaco uscente rispetto alle considerazioni contenute nel volantino.

«Manifestiamo tutto il nostro stupore per l'assordante silenzio di reazione del sindaco uscente Cecchin e della sua lista viverista – commenta il candidato sindaco del Carroccio Carlo Tatti –, da sempre pronti a invadere spazi sulla stampa e sui social sugli argomenti più futili, ma ancor più pronti a defilarsi quando i temi da affrontare sono seri, e con importanti conseguenze per la popolazione ed il territorio sangiorgese. Evidentemente per il sindaco Cecchin è ben più importante indirizzare l'attenzione dell'opinione pubblica su un sacchetto di rifiuti abbandonato a ciglio strada, che affrontare un argomento come l'ondata migratoria che, grazie alla sua insensata politica buonista, ha aperto le porte ad un'invasione senza precedenti». 

Non solo: a far storcere il naso in via Roma è anche la scelta di non effettuare un consiglio comunale aperto per discutere del protocollo: «Perchè mai nessun Consiglio Comunale aperto per discutere delle devastanti conseguenze, sia sotto l'aspetto sociale che di ordine pubblico, che deriveranno dalla firma apposta sul protocollo della prefettura già a marzo 2017, e che lo stesso Cecchin è pronto a riconfermare il giorno dopo le elezioni – si chiede il candidato sindaco –? Lasciamo agli elettori ogni altra valutazione. Ricordiamo solo che, per quanto ci riguarda, nel nostro programma abbiamo indicato espressamente che circa le politiche di accoglienza attuate dal governo italiano, opporremo ogni forza e ogni mezzo affinché alcuna presenza possa essere imposta sul territorio comunale, almeno prima che ogni problema di natura sociale ed assistenziale sia stato risolto a favore della popolazione residente. Ci rifiuteremo quindi di sottoscrivere qualsiasi progetto o protocollo o documento di sorta che non preveda priorità assolute a favore dei Cittadini Sangiorgesi – conclude Tatti –, e che l'amministrazione uscente vede evidentemente solo come soggetti passivi delle proprie scelte».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Maggio 2017
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