Dopo la morte di un operaio oggi a Parabiago, impegnato nell'installazione di un tubo dalla grata di scolo, "insorgono" i sindacati: «La morte di un operaio è una tragedia a prescindere, ma questo 2018 inizia proprio male – il commento di Jorge Torre, Segretario Generale della Cgil Ticino Olona -. Saranno gli organi competenti a chiarire le dinamiche esatte dell’incidente costato la vita a un operaio della Eco Eridania, ditta che si occupa di smaltimento di rifiuti speciali mentre lavorava a Parabiago. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e diamo la massima disponibilità di sostegno ed assistenza ai famigliari dell’operaio». 

L'uomo, Giuseppe Sari di Milano, stava lavorando in via Santa Maria, all'incrocio con via Fratelli Rosselli. Cgil Ticino Olona chiede inoltre che venga aperto un tavolo di confronto con gli organi competenti a livello territoriale, sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro, perché «non si può sottovalutare il tema».

Una richiesta che arriva anche dalla Cisl che esprire anch'essa cordoglio e vicinanza alla famiglia. «Non sappiamo se si sia trattato di una tragica fatalità o altro – riflette Beppe Oliva responsabile welfare della Segreteria Milano Metropoli e referente per i territori di Legnano Magenta –. La tragedia della Lamina di Milano con la scomparsa di tre lavoratori, il caso dei sei operai intossicatila scorsa settimana alla Axomatic di Settimo Milanese, senza dimenticare la sciagura ferroviaria di Pioltello, dove  a perdere la vita sono state tre donne alzatesi all’alba per andare al lavoro. A morire insomma – conclude amaramente Oliva – è l’Italia che fatica. Tutto ciò non è più tollerabile specie in un Paese sviluppato e moderno come legittimamente pretende di essere il nostro. Siamo ormai in piena campagna elettorale e credo che accanto ai soliti proclami, che sentiamo da una parte e dall’altra, si avverta forte il bisogno di rimettere al centro dell’agenda politica quella che resta comunque una vera e propria emergenza».