Bus: “Ancora una volta calpestati i diritto dei pendolari”
30 Luglio 2018
Buona giornata direttore.
Ancora una volta siamo sul tema del capolinea del TPL su gomma a Milano.
Periodicamente si ripresenta lo stesso problema. Come ricorderà nel 2016 (lei ci diede voce con il suo giornale) furono raccolte più di 1500 firme solo per la tratta del diretto Movibus Z602. Furono fatte considerazioni tecnico economiche sui costi (da abbonamento solo interurbano fino a Milano FN Cadorna a quello integrato +250 € circa), sulla tempistica: la tratta "autostrada – Molino Dorino" equivale ad arrivare almeno in piazza Firenze, se non al capolinea stesso di "area Cadorna" sullo "stress" che comporta un percorso "a tappe" rispetto ad una tratta unica, ed ancora la concomitanza con scioperi dei trasporti pubblici che oggi ha una sola fascia di rispetto "scolastica" e domani invece ne avrà due discordanti "scolastica" per il trasporto su gomma e "lavorativa" per la metropolitana..
Tutto ciò fu esposto anche ai rappresentanti della Città Metropolita in cui ci vide affiancati anche dall'allora sindaco Centinaio.
Ora, per l'ennesima volta siamo di fronte ad una situazione che vede calpestati i diritti dei pendolari, in nome di una presunta sostenibilità ambientale.
Considerato che Milano … …. ma non è tutta "Città Metropolitana" ??? …. …. ha tutt'ora una flotta di mezzi a combustione, e solo per il futuro prevede la conversione ad elettrica, forse sarebbe meglio, per la rete "esterna alla circonvallazione 90-91" l'introduzione di autobus "ibridi" che in città fruissero dell'alimentazione elettrica e in autostrada di quella a combustione,, mantenendo i punti riferimento (capolinea e fermate intermedie) attuali, ma sarebbe una soluzione onerosa per le amministrazioni, e non per i pendolari, meglio scaricare sui pendolari costi e disagi … … tanto grideranno un pò ma poi dovranno arrendersi a forza maggiore essendo troppo oneroso a lungo termine l'uso dell'auto propria.
Certo della sua collaborazione, come nel passato, la ringrazio anticipatamente per lo spazio che vorrà dedicare a questo sfogo.
Maurizio Beretta
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