Perseguitava la ex moglie con messaggi e chiamate minacciose. A nulla sono serviti gli arresti domiciliari imposti lo scorso maggio: lo stalker 56enne, di origini siciliane, ha continuato la sua condotta ossessiva nei confronti della donna. A porre fine all'incubo i carabinieri dalla Compagnia di Legnano con la Procura di Busto Arsizio che ha deciso di arrestare e condurre l'uomo in carcere. 

Il 56enne viveva a Parabiago da diverso tempo e proprio qui ha convissuto con la sua ex moglie, rimasta vittima fino allo scorso anno di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Atti persecutori, come detto, continuati anche quando la donna si era trasferita a Trezzano sul Naviglio. Lo scorso 31 maggio il primo arresto, con il collocamento agli arresti domiciliari a Parabiago, dove A.P. sarebbe dovuto rimanere in attesa del processo. 

Una misura che si è dimostrata meno efficace di quello che si riteneva. Difatti i carabinieri hanno verificato che l’uomo anche dai domiciliari continuava a tormentare la vittima con continui contatti, chiamate e messaggi, dal contenuto assillante, a volte minaccioso, comunque inquitante.

Da ciò l’ulteriore informativa alla Procura di Busto Arsizio con la decisione del GIP di revocare gli arresti domiciliari e di trasferirlo in carcere.

Già nel 2001 il 56enne era stato denunciato da una sua fidanzata di allora per minaccia e molestie. Allora il reato di atti persecutori, il cosiddetto stalking, non esisteva, ma le circostanze dei fatti sono assai simili a quelle che lo hanno visto pessimo protagonista in questi mesi.