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Trovato morto davanti al cimitero di Garbatola, chiese di essere ucciso

L'uomo, provato da una lunga malattia, aveva lasciato un biglietto dove spiegava la sua volontà di essere ucciso

Quello che di primo impatto era sembrato un suicidio, si era poi rivelato un omicidio. Ora un nuovo sviluppo: Maurizio Capizzi, trovato morto l'ultimo giorno del 2016 davanti al cimitero di Garbatola, aveva lasciato un biglietto dove spiegava la sua volontà di essere ucciso. Per questo il capo d'imputazione per i due accusati è passato da omicidio volontario a omicidio del consenziente.

[pubblicita] Le indagini dei carabinieri di Legnano e della Procura di Milano avevano dato un nome agli assassini del 48enne, ucciso con un colpo di pistola: la compagna dell'uomo, Elena Re, e l'amante di lei, Flavio Sermasi. I due già nel gennaio 2017 erano stati indagati per omicidio volontario.

Il cambio di capo d'accusa è arrivato perchè durante le indagini è emerso che la vittima, imprenditore edile di origine siciliana e provato da una lunga malattia, aveva lasciato un biglietto dove spiegava la sua volontà di essere ucciso. L'uomo aveva già tentato il suicidio.

Redazione
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Pubblicato il 21 Gennaio 2020
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