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“Banchi di scuola”, legnanesi in Camerun con padre Jean Jaques

Giuliano Lovati e Laura De Angelis hanno raggiunto il Camerun con padre Jean Jaques per realizzare 1.300 banchi per le scuole locali

Il progetto "Banchi di scuola" entra nel vivo in Camerun. Giuliano Lovati e Laura De Angelis hanno seguito padre Jean Jacques Minkande in Africa per realizzare 1.300 banchi di scuola, così da migliorare le condizioni di studio degli studenti locali.

[pubblicita]        Lovati, architetto legnanese, è andato in avanscoperta a Yaundè, capitale del Camerun, ed è stato poi raggiunto da De Angelis e  padre Jean Jacques, che in questi giorni ha salutato la parrocchia S. Domenico. A 5mila chilometri di distanza da Legnano, ha aperto un "diario di viaggio" per aggiornare i legnanesi sulle diverse fasi dell'iniziativa e raccontare attraverso i suoi occhi il Camerun.

Qual è stata la scintilla che ha portato Lovati in Africa? «Il mio viaggio è iniziato da un incontro con un venditore africano di accendini – spiega -. Quest'uomo mi ha detto "Voi siete sempre impegnati a correre, a lavorare… sempre e troppo". E ha ragione. Ho poi incontrato padre Jean Jaques e mi sono lasciato coinvolgere nel progetto che mi ha permesso di fare questo viaggio. Vorrei capire come ci si libera dalla frenesia del tempo: qui in Africa non c'è questa condizione, quindi voglio scoprire il loro segreto. Ecco perchè mi ritrovo a Yaoundè, che non è un modo per pronunciare tutte le vocali ma è la capitale del Camerun».

La prima impressione della capitale? «È come se fosse un enorme mercato – afferma Lovati -. Strade piene di bancarelle, che sono anche piccoli negozi: il supermercato europeo, la strada del presidente che porta direttamente alla villa del presidente, il mercato della frutta dove devi litigare per avere il resto. La gente qui è povera: si arrangia. Ci sono luoghi fatiscenti, ma di quella fatiscenza che a me piace perché è un mix di noncuranza e creatività nel cercare soluzioni per far funzionare tutto. È la vita che vuole vivere e che riesce a vivere nonostante tutto».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Agosto 2019
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