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Comuni ricicloni: premiati da Legambiente a Parabiago

Nel nostro territorio riconoscimenti a Busto Garolfo, Nerviano e San Giorgio su Legnano

Busto Garolfo, Nerviano e San Giorgio su Legnano. Sono questi i "Comuni Ricicloni" del nostro territorio. Dopo l'entrata nella classifica dei virtuosi 2017 di Legambiente, ieri sera (giovedì 19) i tre Comuni hanno ritirato l'attestato direttamente dalla mani di Barbara Megetto, presidente di Legambiente Lombardia, a Parabiago.

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Premiazione "Comuni Ricicloni" Legambiente - Parabiago 4 di 10

Quello con i Comuni Ricicloni è ormai un appuntamento fisso dal 1994. Quest'anno i riflettori si sono accesi sui Comuni Rifiuti Free, ovvero quei comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato destinato a smaltimento. Il criterio adottato per far parte della classifica Comuni Ricicloni 2017, infatti, è da ricercare nella frazione indifferenziata, il cosiddetto secco non riciclabile: per l’accesso alla graduatoria sono stati considerati solo i comuni che, oltre a raggiungere o superare il 65% di raccolta differenziata, hanno conferito meno di 75kg all’anno di rifiuto secco non riciclabile per abitante. E così hanno fatto Busto Garolfo (71,4% di differenziata e 63,5 kg annuali di rifiuto secco non riciclabile per abitante), Nerviano (73,7% di raccolta differenziata e i 72,9 kg per abitante – anno di residuo secco) e San Giorgio su Legnano (71,8% di raccolta differenziata, con 65 kg annuali di rifiuto secco non riciclabile per abitante). Premiati anche Albairate, Arluno, Bernate Ticino, Besate, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Corbetta, Inveruno, Mesero, Nosate e Ozzero.

«Si può davvero arrivare al "quasi" rifiuto zero. E su questo argomento la prevenzione dei rifiuti ha un ruolo importantissimo – ha affermato la presidente Megezzo -. La Lombardia è un'eccellenza su tanti campi, ma sui rifiuti è purtroppo ancora un po' arretrata. Serve lavorare, provare nuovi metodi, informare i cittadini». E tra i nuovi metodi suggeriti c'è la raccolta puntuale dei rifiuti, adottata, ad esempio, da Canegrate e San Giorgio. A spiegarne tutti gli aspetti è intervenuto il professore di ingegneria gestionale dell'università LIUC di Castellanza Giorgio Ghiringhelli, che ha sfatato alcuni falsi miti legati a questo metodo di raccolta. «La tariffa puntuale non fa emigrare i rifiuti nei Comuni limitrofi: succede raramente e per un tempo limitato. Questo poi spinge i Comuni vicini a dotarsi di sistemi analoghi – ha spiegato Ghiringhelli –. Altro falso mito è quello che la tariffa puntuale porta all'abbandono dei rifiuti. Non è assolutamente vero. Anzi, con il controllo maggiore che comporta è molto più facile andare a identificare gli "abbandonatori seriali": si vede subito chi conferisce zero o pochissimi sacchi». A supporto di questa linea, Ghiringhelli ha portato l'esempio di zone e città dove la tariffa puntuale è già in vigore da anni: la percentuale di abbandono di rifiuti non è aumentata, ma, anzi, è andata a scemare.

Redazione
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Pubblicato il 20 Aprile 2018
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