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Cava Solter, in più di 300 per continuare a dire “NO”

Affollatissima l'assemblea pubblica finalizzata a decidere come portare avanti la "battaglia" contro la discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11

Se sacchi e striscioni in piazza servivano a richiamare l’attenzione della cittadinanza, non c’è dubbio che Comuni e Comitati abbiano centrato il bersaglio con la mobilitazione organizzata durante lo scorso weekend (qui il servizio): lunedì 25 settembre, infatti, c’erano più di trecento persone ad affollare la sala consiliare di Busto Garolfo, teatro di un’assemblea pubblica finalizzata a decidere come continuare la battaglia contro la discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11 progettata da Solter e autorizzata in via definitiva da CIttà Metropolitana la scorsa settimana (qui il servizio).

«La partita non è ancora chiusa – ha esordito Alfio Colombo, presidente del Parco del Roccolo –, i vostri sindaci ne sono convinti e non hanno mai mollato, e se voi siete qui è perchè ne siete convinti anche voi. La battaglia è lunga e faticosa, a volte i rapporti di forza sono stati impari, ma se non ci lasciate soli la forza d’urto sarà più forte».

«La nostra sensazione – gli ha fatto eco Sara Bettinelli, presidente del Patto dei Sindaci dell’Alto Milanese – è che in questa questione la politica abbia abdicato al suo ruolo e abbia lasciato mano libera ai tecnici. Con l’arrivo del consigliere Mezzi sembrava che questa fase si fosse interrotta, che Città Metropolitana avesse ripreso in mano la situazione, tant’è che siamo arrivati anche ad un preannuncio di diniego all’autorizzazione, ma i tecnici hanno avuto la meglio e l’autorizzazione definitiva è arrivata. Ora abbiamo a disposizione solo gli strumenti giudiziari, e stasera siamo qui per decidere insieme a voi quali altri strumenti mettere in campo. La voce di 52 sindaci non è stata sufficiente, speriamo che la voce dei cittadini di 52 Comuni possa esserlo».

L’ennesima dimostrazione, insomma, se ancora servisse, che il fronte del “NO”, più unito che mai, non ha alcuna intenzione di rassegnarsi al verdetto di Palazzo Isimbardi, e sta valutando le prossime mosse per continuare a dar voce al proprio dissenso. Sicuramente, come già largamente preannunciato, si seguiranno le vie giudiziarie, con il ricorso al TAR contro l’AIA e la richiesta di sospensiva, ma la battaglia non è destinata a rimanere confinata nelle aule dei tribunali: su questo non hanno dubbi il sindaco di Casorezzo Pierluca Oldani e il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi, che ieri hanno ribadito di essere «pronti ad altre iniziative di lotta».

E sono tante le proposte che sono state discusse ieri sera in via Magenta: dall’invio di mail all’ufficio protocollo di Città Metropolitana per esprimere la contrarietà al progetto all’idea di tornare ad animare in modo “massiccio” il presidio alle cave, fino alla possibilità di scrivere alla Presidenza della Repubblica. Ma su tutte, la prima via che chi si oppone alla discarica intende percorrere è quella di far sentire la propria voce presentandosi a Palazzo isimbardi, magari proprio con quei sacchi neri che tanto scalpore hanno destato nelle piazze durante lo scorso weekend.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Settembre 2017
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