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Fusione tra Comuni, via libera dalla Regione alle nuove regole

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato le nuove procedure  LE.GA.BU.CA.: LA PROPOSTA DI PALAZZO PER UNIRE 4 COMUNI 

Via libera del Consiglio regionale della Lombardia alle nuove procedure per l'istituzione di nuove realtà comunali attraverso la fusione e per la modifica del nome o dei confini circoscrizionali. Proprio oggi, martedì 27 giugno, infatti, il Pirellone ha approvato con 48 voti a favore, 16 contrari e 3 astenuti la legge di revisione delle norme previgenti con l’obiettivo di «garantire una maggiore chiarezza durante la varie fasi procedurali, valorizzare la partecipazione popolare alle scelte territoriali, culturali e sociali e razionalizzare l'attività del Consiglio regionale, anticipando il referendum consultivo rispetto all'azione legislativa come invece avviene ora».

In virtù delle nuove procedure, per avviare l'iter relativo ad una delle iniziative al centro della legge ai Comuni interessati basterà una delibera di Consiglio comunale. La legge approvata oggi prevede, in caso di volontà di fusione tra due o più enti, una fase preliminare di confronto tra le Amministrazioni comunali coinvolte, i cittadini, le parti sociali e quelle economiche presenti sul territorio. Fase, quest'ultima, che deve durare almeno 60 giorni e rendere noti i contenuti del progetto sia attraverso il sito web del Comune, sia attraverso i consueti canali istituzionali (affissioni, comunicazioni alla cittadinanza, assemblee pubbliche).

Alla luce delle osservazioni pervenute nei 60 giorni di pubblicazione del progetto di fusione, per la modifica del nome o dei confini circoscrizionali, i Comuni approvano eventuali controdeduzioni oppure, qualora prevalga l'orientamento contrario della popolazione, sarà necessario interrompere il procedimento. Solo se l'orientamento della popolazione dovesse risultare favorevole, sarà indetto il referendum consultivo, sulla base di specifiche linee regionali.

Il progetto e l'esito finale della consultazione referendaria saranno poi inviati al Presidente della Giunta regionale che predispone il relativo progetto di legge da inviare al Consiglio regionale.

E chissà che le nuove procedure non finiscano per trovare applicazione molto più fuori porta di quanto si potrebbe pensare: dopotutto, negli anni scorsi qualche amministratore locale del Legnanese ci aveva già pensato, come il primo cittadino sangiorgese Walter Cecchin che aveva ventilato l'ipotesi di una fusione tra il suo Comune e Canegrate (qui il servizio). O come il consigliere di minoranza castellanzese Michele Palazzo, che con una mozione all'ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per giovedì 29 giugno (qui il servizio) chiede di «avviare un percorso istituzionale per accorpare/unire le quattro città Legnano – Gallarate – Busto Arsizio – Castellanza con l’obiettivo di eleggere un solo sindaco».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Giugno 2017
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