«Basta lassismo, ognuno faccia un gesto, una scelta ogni giorno per cambiare quello che c'è da migliorare». L'esortazione all'impegno, nella cerimonia del 25 aprile in piazza san Magno, arriva dai giovani. 

Giovani studenti come Stefano Barlocchi, iscritto al quarto anno dell'Istituto Bernocchi, che, insieme ai suoi coetanei Marta Gallazzi e Susanna Pagannoni del liceo Galilei e Nicolò Leone dell'Istituto Bernocchi, ha ricordato che la libertà è un valore trasversale da custodire e portare avanti quotidianamente. «Noi giovani, non sappiamo cosa significa essere privati della libertà, dobbiamo, quindi, ricordare il 25 aprile ogni giorno –  sono state le parole di  Marta Gallazzi.  «Siamo davvero sicuri che le cose oggi siano davvero cambiate e lontane? Quanti paesi nel mondo non hanno ancora festeggiato il loro 25 Aprile? Siamo  sicuri di essere  davvero  liberi oggi?», sono i questiti sollevati da chi vede un presente incerto, minacciato da terrorismo e totalitarismi, che necessita dei valori portati avanti negli anni della Resistenza. QUI L'INTERVENTO INTEGRALE

La cerimonia per le celebrazioni del 72esimo anniversario della Liberazione D'Italia, ha visto la partecipazione delle autorità civili, delle forze dell'ordine e delle associazioni combattentistiche e d'arma, ma specialmente di molti bambini, provenienti dalle scuole De Amicis, Don Milani e dall'Istituto comprensivo Bonvesin Della Riva. Insieme al corpo bandistico i bambini hanno aperto i discorsi ufficiali intonanto l'Inno di Mameli

 

Primo ad intervenire, il sindaco Alberto Centinaio, che ha ricordato il significativo contributo di vite umane che Legnano diede alla Resistenza. «Erano uomini e donne di ogni età e condizione sociale. E’ grazie a loro se abbiamo vissuto in pace più di 70 anni, diversamente dai nostri padri e nonni costretti a vedere le tragedie di ben due guerre mondiali. Oggi si respira un clima di profonda sfiducia verso l'Unione Europea – ha spiegato il sindaco-, ricordiamoci che dietro l'angolo stanno sempre in agguato antiche tentazioni. Lo si vede ogni giorno con segnali inquietanti di discriminazione razziale, religiosa e omofoba, sembra che si sia persa la bussola che in passato ci orientava verso orizzonti di pace». QUI IL SUO INTERVENTO COMPLETO

A ricpercorrere la storia è a ricordare «una parte indispensabile della Resistenza, le donne» è stato Primo Minelli, Presidente dell'Anpi ha citato nomi come Anna Garavaglia, Iole Morlacchi, Wilma Gibertoni, Carolina Colombo, Piera Pattani (presente alla cerimonia) e molte altre partigiane, impiegate nelle fabbriche, che grazie allo sprezzo del pericolo e l'amore per la propria Patria si opposero alla dittatura. «Il ruolo delle donne fu decisivo, donne protagoniste della Resistenza. Il fascismo fu soppressione delle libertà, fu delitto di Stato, fu la guerrà che costò al mondo oltre 50 milioni di morti. Questa è la storia d'Italia che dobbiamo far conoscere ai nostri giovani». 

Galleria a cura di Luigi Frigo

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