«Abbiamo iniziato l’anno scolastico con circa il 40% in meno del personale docente rispetto a quello a cui avremmo avuto diritto». Così la dirigente scolastica Marisa Fiorellino racconta l’inizio d’anno scolastico in salita che ha dovuto affrontare l’I.T.A.S. Mendel di Villa Cortese.

Per far fronte alle carenze di personale docente, l’istituto ha dovuto adottare, in queste prime settimane, un orario ridotto per i suoi studenti: «Scegliere di ricorrere quotidianamente alla soluzione dell’ingresso od uscita anticipati sarebbe stato più disordinato e disorientante per gli studenti. Abbiamo quindi pensato, per queste prime settimane, ad una riduzione d’orario che comportasse la frequenza scolastica per 5 giorni settimanali anziché 6 per le classi dalle prime alle quarte, escludendo invece gli studenti dell’ultimo anno che quest’anno dovranno sostenere l’esame di maturità».

La preside e i suoi collaboratori, tuttavia, si sono adoperati senza sosta sin dai primi giorni di agosto per cercare di ovviare alle carenze di organico, scontrandosi anche con le difficoltà derivanti dalla mancanza del servizio ferroviario a Villa Cortese e dall’orario scolastico distribuito su sei giorni settimanali e non su cinque, ed intravedono finalmente la luce in fondo al tunnel: «Non c’è stata nessuna inerzia – ha chiarito la Dott.sa Fiorellino -, nel solo mese di agosto, infatti, grazie alla chiamata diretta il numero di docenti è stato incrementato di 14 unità, ed altri insegnanti sono arrivati nel mese di settembre. Basti pensare che al collegio docenti del 1° settembre hanno partecipato 77 insegnanti, mentre a quello di ieri erano presenti in 108. Proprio oggi, ad esempio, siamo riusciti a completare le cattedre di italiano, e siamo fiduciosi che in breve tempo riusciremo a coprire anche le altre cattedre ancora scoperte». Alla scuola, infatti, mancano ancora 12 docenti per arrivare a pieno regime.

Oltre ai docenti, all’Istituto Mendel mancano anche gli spazi: «La scuola ha molti problemi di spazio – ha spiegato la dirigente scolastica. Purtroppo da questo punto di vista non siamo stati supportati dalla Città metropolitana: la Fondazione Ferrazzi – Cova, infatti, si era offerta di provvedere all’abbattimento di una parete in cartongesso, ma la Città metropolitana non ha concesso l’autorizzazione. Per questo per l’anno scolastico in corso stiamo studiando un orario “all’americana”, prevedendo lo spostamento non dei docenti ma degli studenti, in modo che tutti gli spazi, compresi quelli dei laboratori, possano essere sfruttati appieno».