E' un copione che ormai si ripete da parecchio tempo. A Parabiago i dissapori interni alla Lega Nord non riescono più a passare in sordina e lo strappo è sotto gli occhi di tutti. L'ultimo, palese, esempio è stato offerto questa sera, mercoledì 20. Alla seduta di consiglio comunale in cui si sarebbe dovuto discutere dell'approvazione del bilancio di previsione, uno dei documenti più importanti di un'amministrazione, erano ancora assenti i consiglieri del Carroccio Paolo Rimoldi, Giorgio Pattarello, Luca Ferrario e Stefania Zerbini.

QUESTIONE DI NUMERI. Con quattro consiglieri di maggioranza mancanti all'appello, l'amministrazione capitanata da Raffaele Cucchi poteva contare solamente su sette consiglieri su 17. Il numero legale per l'avvio del consiglio è stato garantito dalla sola presenza in sala dei cinque consiglieri di centrosinistra (il consigliere del Movimento 5 Stelle Christian Vitali ha abbandonato l'aula a inizio seduta, rimanendo presente tra il pubblico). Arrivati al punto fatidico del bilancio di previsione 2018 – 2020, però, dopo presentazione e discussione, i consiglieri di opposizione hanno deciso di lasciare l'aula.

NUOVO CONSIGLIO COMUNALE. L'approvazione del bilancio di previsione è stata rimandata a venerdì sera, alle 20:45, con una nuova seduta del consiglio comunale.

LE REAZIONI IN CONSIGLIO. Le assenze dei consiglieri leghisti hanno scatenato reazioni sia tra la maggioranza che l'opposizione. Ironica la posizione del consigliere Mario Grandini (Forza Italia): «Da medico, per deformazione professionale, direi che il consiglio è affetto da sindrome da vuoto. E' una situazione che genera malessere». Decisamente più dura l'ex candidata sindaco di centrosinistra Alessandra Ghiani, che dopo aver ripercorso i dubbi della sua parte politica sul bilancio proposto da Cucchi, ha aggiunto: «Da un sindaco che in campagna elettorale prometteva di non mettere le mani in tasca ai parabiaghesi, tutto ciò che è stato descritto non era aspettato. Non se lo aspettavano i cittadini e non se lo aspettava la maggioranza che la appoggia o meglio, che l'appoggiava, viste le assenze di questa sera».