Scelto come film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, vincitore del Golden come miglior film drammatico e ben 8 nomination ai premi Oscar tra cui miglior film e miglior regista: non male come biglietto da visita. Che sia l’anti La La Land?

Moonlight racconta la vita, divisa in tre capitoli, di Chiron, prima bimbo di colore bullizzato dai compagni di scuola con una madre tossica, poi adolescente che scopre di essere omosessuale e per finire ex galeotto spacciatore.

Il film è bello. Non tanto perché parla di argomenti sensibili come l’omosessualità o per il bullismo, ma perché, nella sua completezza, parla di vita vera. Non serve vivere nella Liberty City in cui è ambientato il film per aver a che fare con questi fenomeni negativi presenti nella vita di tutti i giorni di molti ragazzi in tutto il mondo. Altro argomento importante è la famiglia, favoloso come il protagonista, volente o dolente, cresca e diventi come il suo “padre da strada” Juan, interpretato da un ottimo Mahershala Ali, per arrivare a mostrare una certa sicurezza e protezione nonostante sotto tutti quei muscoli si trovi il ragazzo sensibile che non ha potuto fare le scelte giuste nella sua vita. Apprezzabile come la macchina da presa non lasci mai il personaggio e ne rimanga incollata per tutta la durata del film, poca profondità di campo e totale focus sul personaggio principale.

Il film è basato sull’opera In MoonlightBlack Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney, sceneggiatore dichiaratamente gay. Quando il regista lesse la sceneggiatura ne rimase colpito positivamente perché si rivedeva nella storia e non faccio fatica a credere che la sorte di Chiron sia la stessa vita di tanti altri ragazzi negli Stati Uniti e altrove.

È un bel film drammatico "total black" che non annoia ma ci fa rimanere attenti. Come prima importante opera, Barry Jenkins ha realizzato qualcosa di molto sensibile e toccante.

Potete vederlo oggi alle 15.00 – 17.15 – 19.30 – 21.45 e Lunedi alle 21.00.