Non si può essere donatori di sangue, se la decisione viene presa per la prima volta dopo i 60 anni. Avis Legnano risponde così a un nostro lettore (qui il testo del suo messaggio) che lamentava la mancanza di sensibilità dell'associazione, soprattutto in un momento in cui le donazioni appaiono in calo. Di seguito, la replica del dr. Maurizio Macchi, responsabile medico UDR AVIS Legnano.

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Buongiorno direttore, ho letto su LegnanoNews la lettera inviata dal signor Michele Consolmagno in cui riferiva del rifiuto opposto alla richiesta di donare da Avis Legnano tramite una sua “solerte impiegata”.

La questione non è la solerzia dell’impiegata ma il rispetto del Protocollo per la selezione del donatore di sangue ed emocomponenti in vigore nel nostro territorio, quello, per intenderci, valido per tutti i presidi dell’Azienda Ospedaliera di Legnano.

In base a questo documento, la cui applicazione è a garanzia della salute, il limite per l’accettazione di nuovi donatori è fissato a 60 anni, età cui è prossimo il signor Consolmagno.

In Avis Legnano – è vero – sono attivi donatori con un’età superiore ai 60 anni, ma questi sono donatori periodici, il cui percorso è stato costantemente monitorato nell’arco degli anni.

Il signor Consolmagno, che è stato donatore per un breve periodo negli anni Novanta, è a tutti gli effetti un nuovo donatore per il quale fanno testo le indicazioni del protocollo.

Grazie per l’attenzione e cordiali saluti,

Dottor Maurizio Macchi

Responsabile medico UDR AVIS Legnano