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Ebola, in Occidente il rischio è a livello economico

Il primario dell'Infettivologia dell'Ospedale di Legnano Viganò ha incontrato i parabiaghesi per parlare del virus...

(g.somazzi) – «Il contagio da virus Ebola è più pericoloso in ambito finanziario che umano. Mentre, l'epidemia vedrà presto il suo termine, la produzione di cacao e i colossi dell'acciaio e delle miniere che operano in Africa sono a rischio».

A sostenerlo è il primario dell'Infettivologia dell'Ospedale di Legnano intervenuto durante il terzo incontro pubblico della rassegna "Parabiago in Salute" introdotto dal sindaco Franco Borghi e dall'assessore ai Servizi Educativi  Mario Grandini.

L'evento si è svolto, nei giorni scorsi, a Villa Corvini e ha visto la partecipazione di  numerosi parabiaghesi che hanno posto molte domande al primario Viganò il quale, con la sua riconosciuta dialettica e vivacità, ha saputo rassicurare i presenti e far chiarezza sul virus Ebola. Tra il pubblico, seduto nella sala rossa, vi era anche la dr.ssa Carla Dotti direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Legnano.

Secondo il primario, mentre il contagio  da Ebola si è esteso in Nigeria, Congo e Senegal, c'è chi ha iniziato a contare i danni economici di questa tragedia. L'impatto negativo è ben visibile nell'ambito agricolo, turistico e sui flussi del commercio transfrontaliero dove sono state registrate minori entrate doganali e quindi minori investimenti. «C'è stato troppo allarmismo mediatico per l'Ebola , un'epidemia batterica che, come tale, dovrà presto finire – ha spiegato il prof. Viganò –. Quindi iniziamo a pensare agli effetti negativi che ricadranno sull'Africa e di riflesso anche sull'economia in generale».

Il primario Viganò ha poi sottolineato: «Finalmente il livello di attenzione verso questo tema è diminuito, ma le persone continuano ad aver paura del contagio. E' vero, siamo vicini all'aeroporto di Malpensa e Linate, ma le possibilità che il virus arrivi in questi punti sono davvero remote: i controlli sono massimi. E, iniziamo a far chiarezza, l'Ebola non arriva dagli sbarchi a Lampedusa. Se un africano viene contagiato in Africa muore prima di arrivare sulle coste Italiane. Infatti, i tempi di incubazione sono brevi: variano dai 7 ai 21 giorni».

Il primario del nosocomio cittadino ha poi illustrato ai parabiaghesi il piano d'intervento che l'ospedale di Legnano ha in serbo, per fronteggiare un'eventuale emergenza. Inoltre il prof. non ha mancato di ricordare che il nosocomio legnanese è in diretto contatto con la struttura Spallanzani a Roma il cui personale sanitario, specializzato nella cura di malattie infettive, in queste ore è occupato nell'accoglienza del medico di Emergency contagiato dal virus Ebola mentre svolgeva la sua opera sanitaria in Sierra Leone. «In caso di emergenza a Legnano è già pronta una squadra operativa “interforze” – ha spiegato il dottor Viganò – ossia un pool di superesperti che, in accordo con le direttive nazionali e regionali, ha stilato un preciso protocollo d’azione».

Per approfondimenti:
Medici a confronto: Ebola in primo piano anche nell'Alto Milanese
«L'Ebola viaggia in aereo, non sui barconi dei profughi»

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Novembre 2014
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