Zone omogenee: accordo Città metropolitana – Regione
L’accordo prevede inoltre l’impegno a portare il tema in Giunta regionale lombarda entro l’anno...
Lo scorso lunedì 28 novembre, la vicesindaca della Città metropolitana di Milano, Arianna Censi, ha incontrato l’assessore regionale Viviana Beccalossi, delegata ai rapporti con la Città metropolitana, per discutere della definizione e istituzione delle Zone omogenee, le aree caratterizzate da specificità geografiche, demografiche, storiche, economiche ed istituzionali in cui verrà suddivisa l'area metropolitana milanese. Qui la cartina con tutte le dvisioni
Al termine dell'incontro, che si è svolto in un disteso clima di collaborazione istituzionale, la vicensindaca Censi ha dichiarato: “Sono lieta dell'esito del confronto. L'accordo raggiunto dimostra che il confronto leale ed amichevole tra le istituzioni è la strategia vincente per produrre benefici concreti per i cittadini, i Comuni e il sistema delle imprese. Nei prossimi mesi si continuerà il lavoro in modo che scaturisca la necessaria chiarificazione su competenza, funzioni e ruolo di ciascuna istituzione. Quello della definizione ultima delle zone omogenee è un altro tassello che, assieme al Piano strategico metropolitano, può consentire il decollo della Città metropolitana nelle sue funzioni di indirizzo e pianificazione”.
L’accordo prevede inoltre l’impegno a portare il tema in Giunta regionale lombarda entro l’anno.
Le Zone omogenee sono previste nella Legge 56/2014 (Legge Delrio), che istituisce le Città metropolitane.
Milano ne ha previste sette:
Adda Martesana – 29 comuni;
Alto Milanese – 22 comuni; (Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Legnano, Magnago, Nerviano, Nosate, Parabiago, Rescaldina, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Turbigo, Vanzaghello e Villa Cortese).
Magentino e Abbiatense – 29 comuni;
Nord Milano – 6 comuni;
Nord Ovest – 16 comuni
Sud Ovest – 16 comuni;
Le zone omogenee erano già state introdotte nel piano strategico della città metropolitana e presentate dall'allora vicesindaco. Qui l'articolo: l'Alto Milanese nella metropoli possibile
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