Il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio, chiede al Ministero di Grazia e Giustizia una deroga al termine di presentazione della domanda di ripristino del Giudice di Pace, fissata entro il 30 luglio. Lo fa attraverso una lettera in cui spiega le difficoltà dell'ente a reperire personale, all'interno del proprio organico, ma ribadisce l'importanza del servizio. Questo nonostante proprio in giornata i colleghi sindaci del territorio abbiano manifestato il loro mancato appoggio (Qui la lettera) al ripristino del presidio. 

La mossa di Centinaio, in serata, ha suscitato una profonda critica da parte degli avvocati sia associati ad ALIA (Avvocati legnanesi in associazione) sia aderenti al Comitato Pro Giudice di Pace. Entrambi gli organismi ritengono assurda la richiesta avanzata dal Comune di Legnano e manifestano anche commenti sarcastici su quest'ultima mossa che getta nel ridicolo Legnano a livello nazionale: "Credo che da qui al 30 luglio il Ministero nemmeno risponderà alla richiesta del Sindaco – scrive Giacomo Cozzi, presidente ALIA – e se lo farà sarà per rispedire al mittente una richiesta giuridicamente infondata in quanto di competenza del potere legislativo, quindi del Parlamento e non certo del Ministero".

Rincara la dose l'avv. Franco Brumana del Comitato: "E' incredibile che si possa anche solo pensare che per Legnano sia possibile una deroga, che potrebbe derivare solo da un'altra norma di legge".

E tutti, adesso, sperano nel consiglio comunale aperto per manifestare personalmente le loro considerazioni.

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