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LEGNANO, NON CADERE NEL “TRAPPOLONE” DI BUSTO

Legnanese e Basso Varesotto insieme nella Città Metropolitana, ma non tutti sono d'accordo - Marazzini in consiglio comunale "sposa" Pisapia e "divorzia" da Farioli...

L'Alto Milanese e il Basso Varesotto uniti nel chiedere spazio nella futura Città Metropolitana, l'ente che dal gennaio 2014 andrà a sostituire la provincia di Milano. La riorganizzazione istituzionale e territoriale all'interno della regione Lombardia, infatti, prevede da un lato la Città Metropolitana al posto della provincia di Milano e un'unica istituzione per le attuali province di Varese e Como. I nostri territori hanno capito l'importanza di restare uniti in questi contesti e ieri sera, i consigli comunali di Legnano, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno, in contemporanea, hanno affrontato l'argomento attraverso mozioni e delibere, tutte indirizzate a far valere, come si legge ad esempio nel documento presentato dal consigliere legnanese del PD, Stefano Quaglia,  "l'oggettiva volontà di unità di un territorio che, per conseguenze ed effetto delle determinazioni adottate nel 1927, risulta oggi diviso".

"Storicamente – così Quaglia ha motivato la sua richiesta al sindaco Centinaio – le città di Legnano, Busto Arsizio, Gallarate, sono state sempre inserite nell'area identifica Alto Milanese e questo territorio ha sempre interagito in maniera dinamica con quello strettamente milanese e del quale ha sempre rappresentato la porta di accesso, grazie anche alla presenza dell'aeroporto della Malpensa e di arterie stradali come il Sempione. Dal riordino delle province e dalla istituzione della Città Metropolitana dovrebbe scaturire una realtà istituzionale che consideri l'unità dell'Alto Milanese, specie per le sue antiche tradizioni e per radicate esperienze di sviluppo economico – sociale".

Insomma, quella "fusione" tanto chiacchierata e mai realizzata negli anni Cinquanta a livello calcistico tra Legnano e Busto Arsizio, oggi è molto più facilmente realizzabile a livello istituzionale e amministrativo. Infatti, il consiglio comunale legnanese ha accolto favorevolmente la mozione Quaglia, con 14 voti favorevoli (PD, IDV, Ri-Legnano e Insieme per Legnano), 7 contrari (PdL, Lega Nord, Sinistra Legnanese e Unione Italiana) e 2 astenuti (M5S).

Tuttavia, non è stato facile arrivare alla approvazione della mozione d'intenti, specie dopo l'intervento del leghista Fratus che ha negato il carattere di "storica opportunità" di questa unione e che ha piuttosto preferito definire senza senso il documento proposto da Quaglia, perchè "la legge prevede già l'inserimento di Legnano nella Città Metropolitana, con o senza altri Comuni di altre province. Il problema, quindi -ha proseguito Fratus – è solo di Busto, Gallarate e Saronno".

Ancora più severo Marazzini: "Ritirate la mozione  – il suo invito alla maggioranza – anche perchè, non votandola, non ci troveremo sicuramente confinati in Finlandia! State cadendo nel trappolone che vi ha teso il sindaco di Busto e io, in questo momento, mi fido molto più del sindaco di Milano e molto meno di quello di Busto". 

"Evitiamo inutili e dannosi campanilismi – l'invito di Quaglia nella sua replica – che in tanti anni hanno imposto un freno sul territorio. Noi dobbiamo piuttosto lavorare per una attività strategica sovracomunale, per una Milano non egocentrica, ma in grado di spostare i migliori servizi in territori omogenei, come il nostro".

Durante la seduta, con la votazione sulle linee programmatiche dell'amministrazione comunale, definita la composizione dei gruppi di maggiornza (PD, IDV, Ri-Legnano e Insieme per Legnano, tutti a favore del documento) e di minoranza (PdL, Lega Nord, Sinistra Legnanese e Unione Italiana, tutti contrari, e Movimento 5 Stelle, che si è astenuto).

L'argomento è stato ampiamente discusso, con la minoranza che ha spesso sostenuto il carattere poco concreto dei programmi esposti, specie in materia di lavoro, sicurezza, urbanistica, piano energetico, Palio e sport. Fratus, poi, ha sottolineato come in tema di parcheggio al nuovo Ospedale, non si parli assolutamente di gratuità, come veniva richiesto in campagna elettorale, ma soltanto di revisione delle tariffe. Soprattuto da parte del sindaco Centinaio e dagli assessori Ferrè e Silvestri le repliche più dettagliate.

Sul tema, in giornata, una nostra ripresa, considerata la sua indiscutibile importanza.

Già fissata la prossima seduta, martedì 9 ottobre, per discutere gli argomenti rimasti inevasi.

marco tajé

Redazione
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Pubblicato il 28 Settembre 2012
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